Finanza sostenibile
L’unione degli investimenti crea l’impatto
Le due fondazioni bancarie Carisap e Carifac hanno conferito i propri patrimoni nella società “Fond’azioni sicav”. L’obiettivo del progetto, aperto anche ad altri enti filantropici di origine bancaria, è quello di migliorare la capacità operativa e gestionale, tipicamente orientata allo sviluppo delle comunità e dei territori
Le fondazioni Cassa di risparmio di Ascoli Piceno e Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana hanno avviato le attività di Fond’azioni sicav. L’obiettivo della nuova società di investimento a capitale variabile (sicav), costituita e lanciata da banca Finnat tramite la controllata Natam management company e di cui i due enti hanno assunto il ruolo di co-promoter, è quello di soddisfare le esigenze specifiche delle fondazioni di origine bancaria, migliorandone la capacità di intervento sul territorio in cui operano.
Maggior efficienza
Uno degli scopi del progetto, spiegano i promotori in una nota, è quello di coinvolgere anche altre fondazioni bancarie della medesima categoria o di dimensioni più contenute che siano interessate a conferire i loro patrimoni in fondi costituiti ad hoc per cogliere i vantaggi di questa soluzione: dalla notevole semplificazione amministrativa alla miglior efficienza operativa e nei controlli, ai potenziali benefici fiscali.
Patrimoni uniti
Di questa nuova sicav, strumento finanziario simile ai fondi comuni d’investimento (qui un link alla Consob che dettaglia le differenze tecniche) fanno per ora parte tre comparti dedicati nei quali le fondazioni hanno conferito i rispettivi patrimoni: due sono dedicati agli asset di fondazione Carisap e uno a fondazione Carifac. La gestione degli investimenti è stata invece delegata da Natam a Credit Suisse (Italy) e a Eurizon capital sgr, tenendo conto delle indicazioni pervenute dalle fondazioni.
Controllo dei rischi
Il presidente della fondazione Carisap, Mario Tassi, ha dichiarato: «Al termine di un percorso condiviso di lavoro che ha visto la realizzazione di complesse fasi di ricerca e attività, oggi possiamo ritenerci davvero soddisfatti per aver contribuito, in qualità di promoter, alla costituzione di un veicolo pensato per le fondazioni di origine bancaria, anche di piccola e media dimensione come la nostra. Grazie alla sinergia con la fondazione di Fabriano, ora abbiamo a disposizione uno strumento estremamente flessibile, in grado di efficientare il sistema di gestione patrimoniale e di controllo dei rischi connessi alle operazioni di mercato».
Scelta strategica
«L’adesione della fondazione Carifac alla Fondazioni sicav-raif porterà vantaggi con la diversificazione e la flessibilità degli investimenti, personalizzati sulle esigenze della fondazione e grazie a una loro gestione professionale. Si tratta di una scelta strategica per gestire il patrimonio in modo orientato alla salvaguardia dello stesso e nel contempo attento alla sua redditività. L’operazione realizzata è anche un esempio di virtuosa collaborazione tra le fondazioni di origine bancaria che credono nel valore dell’unione, che crea valore, che dà sostanza ad una vision declinata al futuro, ha precisato il presidente Carifac, Dennis Luigi Censi.
Veicolo lussemburghese
Alberto Alfiero, presidente di Natam e vice direttore generale di banca Finnat, ha aggiunto: «Per il gruppo Finnat la realizzazione di questo progetto è motivo di grande orgoglio. Da tempo siamo convinti che i comparti dedicati siano una soluzione estremamente efficiente per gli investitori istituzionali: il nostro sforzo, insieme alle due fondazioni co-promoter che ci hanno onorato della loro fiducia, è stato quello di individuare quelle caratteristiche grazie alle quali questa nuova sicav possa davvero soddisfare proprio le peculiari esigenze delle fondazioni bancarie che potranno godere di altissimi livelli di personalizzazione e della massima flessibilità, quale che sia la loro dimensione. Auspichiamo che ulteriori fondazioni bancarie colgano l’opportunità di avvalersi di Fond’azioni sicav per implementare questo modello operativo che è particolarmente solido. Siamo infatti pronti a realizzare per loro nuovi comparti
dedicati, che non comporteranno per esse la necessità di modificare l’asset allocation né di cambiare i gestori di loro fiducia. A questi ultimi Natam – la nostra sgr lussemburghese – delegherà la gestione dei portafogli facendosi al contempo carico di tutte gli adempimenti contabili e amministrativi nonché degli opportuni controlli e di tante incombenze che oggi gravano sulle strutture delle fondazioni».
Foto di Pierre Bamin su Unsplash
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