Volontariato

L’ultimo “anniversario” degli obiettori di coscienza

Il comunicato dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile

di Benedetta Verrini

Il 15 dicembre 1972 venne promulgata la prima legge che riconosceva in Italia il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Prima di quella data molti furono i giovani che coraggiosamente, forti del loro convincimento di rifiuto delle armi, scelsero il carcere pur di non prestare il servizio militare. Da quel 15 dicembre di trentadue anni fa, sono stati circa 800.000 i giovani obiettori che hanno svolto il servizio civile in alternativa a quello militare per compiere il ?sacro dovere? della difesa della Patria, come sancito dall’articolo 52 della nostra Costituzione. Varie sono state le fasi di questa lunga storia. Certamente gli inizi non sono stati facili, ma il fenomeno dell’obiezione di coscienza è cresciuto negli anni fino a raggiungere, nel 2000, il record di oltre 110.000 domande, superando così il numero dei giovani arruolati nelle Forze armate. La legge 230 del 1998 ha scritto una pagina nuova per il servizio civile nel nostro Paese: l’obiezione di coscienza è divenuta un diritto soggettivo, sono state introdotte regole per lo svolgimento del servizio civile in Italia e all’estero, si è previsto l’obbligo della formazione, la costituzione di una Consulta con rappresentanti di enti ed obiettori e l’impegno ad una informazione più completa. La legge inoltre ha smilitarizzato la gestione del servizio civile col passaggio delle competenze dal Ministero della Difesa alla Presidenza del Consiglio, creando una nuova struttura garante delle nuove regole improntate ad una visione più moderna ed efficace del servizio stesso. La decisione del Parlamento di sospendere la leva obbligatoria nel 2005 – ricorda Massimo Palombi Direttore dell’Ufficio Nazionale per il servizio civile – ha aperto nel 2001 le porte del servizio civile nazionale alle ragazze tra i 18 e i 26 anni, che in questi tre anni hanno risposto con entusiasmo alla proposta, permettendo all’UNSC di avviare al servizio nel 2004 quasi 38.000 volontari. Il 1 gennaio 2005- aggiunge Palombi- tutti i ragazzi (uomini e donne) tra i 18 e i 28 anni potranno scegliere di dare volontariamente il proprio contributo alla ?difesa della Patria con mezzi e attività non militari?, svolgendo il servizio civile nazionale. Un servizio che, memore della tradizione di pace degli obiettori di coscienza, continuerà ad essere occasione di formazione ed esperienza di solidarietà per i giovani volontari nei settori dell’ assistenza, della protezione civile, della difesa dell’ambiente e della promozione culturale.


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