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Luigina Di Liegro: in politica vinco con la Caritas

La nipote di don Luigi Di Liegro ha battuto Storace grazie alle sue doti di volontaria. E ora annuncia: "Teniamoci stretta la Costituzione".

di Carlotta Jesi

«Icittadini si sono riappropriati della politica». La vittoria di Piero Marrazzo alle regionali, per la capolista della sua lista civica, Luigina Di Liegro, è della società civile prima ancora che della sinistra. Società civile che Luigina porta iscritta nel dna. Perché suo zio era don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas romana, «e perché il volontariato è parte integrante della mia vita, lo faccio da quando ero ragazzina in America, fa parte del mio modo di intendere la fede e anche la politica».
Vita: Quanto ha contato la sua esperienza di volontaria in questa campagna elettorale?
Luigina Di Liegro: Moltissimo. Anche chi non conosceva il mio impegno nella Caritas e nell?Associazione internazionale per l?adozione internazionale, di cui sono vice presidente, ha capito che sono una persona abituata a condividere i problemi degli altri. A differenza del politico, che spesso guarda la gente dall?alto, il volontario si immerge nei suoi problemi. Ecco, tanti anni di impegno nel terzo settore mi hanno dato una credibilità che la gente ha percepito.
Vita: E se dovesse entrare in Regione, avrà il tempo di continuare a impegnarsi per gli altri?
Di Liegro: Non è una questione di tempo, ma di scelta di vita. La fede senza le opere per me non è nulla, e lo stesso vale per una vita in cui non riesci a ridare ciò che hai avuto.
Vita: Se assumerà un incarico in Regione, sarà il secondo politico ?romano? cresciuto tra le file della Caritas insieme a Claudio Cecchini, assessore provinciale alle Politiche sociali.
Di Liegro: Il terzo, veramente. C?è anche Raffaella Milano, assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma. Siamo tutti espressione del pensiero di don Di Liegro.
Vita: Come si traduce questo pensiero in politica?
Di Liegro: Semplice: ridare dignità alla cosa pubblica, farne uno strumento di uguaglianza e di libertà. Usare la politica come uno strumento per garantire i diritti sanciti dalla Costituzione. La Costituzione che già abbiamo e che dobbiamo tenerci cara.
Vita: La difenderà dai cambiamenti proposti dalla destra?
Di Liegro: Intendo difendere i diritti dei cittadini e fare in modo che i politici non si distanzino troppo dai loro reali bisogni. È una lezione che ho imparato negli Stati Uniti, dove ho lavorato sia nel settore non profit che in quello privato. Dagli Usa dobbiamo imparare a prendere seriamente la trasparenza e l?etica, nella politica ma anche nella società civile che deve fare una seria riflessione su dove sta andando.
Vita: Rischia di prendere una brutta strada, secondo lei, l?associazionismo italiano?
Di Liegro: Se non capisce che non può sostituirsi al pubblico, sì. Deve andare nella direzione opposta, e spronare le istituzioni ad assumersi le proprie responsabilità.
Vita: Cosa direbbe suo zio di questa vittoria elettorale?
Di Liegro: Credo che ne sarebbe stato contento, e anche che ci avrebbe subito ammonito ad andare avanti facendo il nostro lavoro con coscienza e con coraggio.
Vita: Coraggio?
Di Liegro: Il coraggio di aiutare gli altri, di fare politica per gli altri.

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