Politica

L’Ue boccia l’Imu

Per la Commissione Europea la nuova tassa sulla proprietà non è equa e aumenta la povertà. Sapelli: è il definitivo verdetto, se mai ce ne fosse stato bisogno, del fallimento del governo Monti

di Lorenzo Alvaro

«Se anche la tecnocrazia europea si rende conto del fallimento del governo tecnico italiano non c'è più nulla da aggiungere». Così Giulio Sapelli, professore i Storia Economica dell'Università Statale di Milano, saluta il rapporto della Commissione Ue che sostiene la non equità della nuova tassa sulla proprietà.  

L'Imu, ricorda il rapporto Ue, è stata introdotta nel 2012 «a seguito di raccomandazioni sulla riduzione di un trattamento fiscale favorevole per le abitazioni» e «basata sull'effetto distorsivo relativamente basso delle tasse sulla proprietà e il basso tasso di evasione». Nella sua architettura, l'Imu, riconosce Bruxelles, «include alcuni aspetti di equità», come la deduzione di 200 euro per la prima casa, le deduzioni supplementari in caso di figli a carico, e una marcata differenziazione del tasso di imposizione tra prima e seconda casa. Ma, avverte la Commissione, «altri aspetti potrebbero essere ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività». Per esempio, dovrebbero essere aggiornati i valori catastali degli immobili: nonostante sia già stato fatto un passo in avanti l'aumento del 60% dei valori del reddito catastale, si tratta di un aumento proporzionale e non progressivo legato al reale valore di mercato degli immobili, e che quindi non riduce le disuguaglianze di reddito. Dovrebbero poi essere introdotte deduzioni non basate sul reddito e migliorata la definizione di residenza principale e secondaria.

In Italia inoltre c'è anche «un alto rischio di entrare in uno stato di povertà e poche possibilità di uscirne»

«Finalmente» continua Sapelli, «sembra che le forze sociali stiano riuscendo a farsi sentire. Le proteste e le pressioni da tutta europa devono aver scalfito anche i palazzi irraggiungibili di Bruxelles».

Ma la chiusura del professore è ancora una stilettata a Monti, «solo in Italia un Senatore a vita, che dovrebbe essere super partes e padre della Patria, si schiera con una fazione e diventa partigiano. Ora si capisce meglio lo spirito dell'ultimo anno di governo».


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