Volontariato
L’Ucraina verso la secessione
Yanukovich ne discute a congresso con 3500 delegati. Se oggi la sentenza della Corte Suprema darà ragione a Yuschenko, probabile la secessione
di Paolo Manzo
Un altro elemento si aggiunge a complicare le cose. Yanukovich discute di una possibile secessione in caso di vittoria del suo rivale Yuschenko. A Luhansk, il premier ha incontrato il sindaco di Mosca, Yury Luzhkov, e l’ambasciatore russo in Ucraina, Viktor Chernomyrdin. I tre si sono poi recati a Severodonetsk, nell’est del paese, per un congresso a cui partecipano circa 3.500 delegati provenienti da 17 delle 25 province che costituiscono l’Ucraina. In agenda la creazione di una federazione separata dal resto del paese.
Intanto la risoluzione approvata dal Parlamento ucraino, nella quale si dichiara non valido il voto emerso alle presidenziali di domenica scorsa, non è vincolante, secondo il presidente uscente Leonid Kuchma, filorusso.
Kuchma, a poche ore dall’esame, da parte della Corte Suprema, del ricorso presentato dal candidato dell’opposizione Viktor Yuschenko, lancia un appello: bisogna trovare una soluzione anche se ”nessuno puo’ dire quale tipo di soluzione potra’ essere trovata o anche solo se ci sara’ una soluzione” alla crisi che ha investito il paese. Paese che, a detta del premier Viktor Yanukovich, si trova ”sull’orlo dell’abisso”.
Una crisi aggravata anche dal blocco degli edifici pubblici, messo a segno dai manifestanti pro Yuschenko, contro il quale Kuchma ha puntato il dito. Bloccare l’accesso agli edifici governativi è illegale e intollerabile in qualsiasi Paese, ha detto il presidente uscente, accusando Yuschenko di non dimostrare ”buona volonta”.
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