A due anni dalle prime liberalizzazioni volute dall’ex ministro Bersani, la generale percezione di operatori e cittadini è di un miglioramento (seppure lento) di alcuni settori commerciali interessati. Anche se permangono delle zone d’ombra.
In crescita offerta (ampiezza e qualità), iniziative di comunicazione e orari di servizio/apertura. Più o meno stabili trasparenza e customer care, mentre per i prezzi la percezione è di un moderato peggioramento complessivo.
Banche e farmaci evidenziano una percezione di miglioramento sia in termini di trasparenza che di livello complessivo. Al contrario, il settore agroalimentare e distribuzione pane sembrano risultare più penalizzati dall’ambito tariffe.
È quanto emerge dai dati del monitoraggio condotto da Ipsos, svolto intervistando alcune categorie professionali su dieci settori interessati dalle liberalizzazioni. «Il monitoraggio», spiega Gabriella Scarcella, responsabile della ricerca per conto di Ipsos, «fornisce una panoramica iniziale sull’impatto delle “lenzuolate”, utile come spunto per una successiva riflessione. Abbiamo intervistato un campione di 2.440 soggetti divisi tra esponenti delle categorie coinvolte dalle liberalizzazioni e soggetti che, pur appartenendo a categorie professionali diverse da quelle interessate dalle liberalizzazioni, ne hanno potuto constatare gli effetti da una prospettiva differente».
Gli ambiti professionali interessati dal monitoraggio, come detto, sono i servizi professionali, la distribuzione commerciale, la produzione pane, la distribuzione dei farmaci al pubblico, il servizio taxi, i passaggi di proprietà, la responsabilità civile auto, i prodotti agro-alimentari, il settore bancario e creditizio, il trasporto comunale e intercomunale.
Entriamo nel dettaglio, esaminando le diverse voci sulle quali sono stati intervistati gli operatori: qualità e ampiezza dell’offerta, trasparenza e livello dei prezzi, iniziative di comunicazione, customer care, orari.
La qualità dell’offerta generalmente viene avvertita come sostanzialmente invariata, mentre notiamo che migliora la percezione su farmaci, sui passaggi di proprietà e sulle banche e restano invariati i trasporti e taxi. Peggiorano invece le offerte dei servizi delle libere professioni, Rca e l’agroalimentare. Un po’ meglio va la percezione dell’ampiezza dell’offerta, dove migliorano farmaci, passaggi di proprietà, banche e trasporti.
La maglia nera dei prezzi percepiti va all’agroalimentare, seguito dal pane. I prezzi dei farmaci vedono migliorata la loro trasparenza insieme alle informazioni date dalle banche che hanno sensibilmente aumentato, secondo l’opinione degli intervistati, anche il volume della loro pubblicità e comunicazione.
Per quanto riguarda gli orari, l’unico cambiamento sensibile nell’opinione degli utenti è quello relativo ai trasporti e ai taxi. L’ultimo punto preso in esame dall’Ipsos riguarda la gestione dei reclami. Sostanzialmente invariata per tutte le categorie commerciali con un picco positivo per gli istituti bancari e negativo per pane e agroalimentare.
Operazione consapevolezza
Secondo il bilancio delle associazioni, fatto analizzando i motivi delle chiamate al numero verde 800.913514 messo a disposizione durante il progetto, il 30% si è informato sulle liberalizzazioni in materia bancaria e creditizia: dall’abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti bancari ai costi per la portabilità dei mutui. Tra le tematiche “calde” ci sono stati i servizi professionali come ad esempio passaggi di proprietà di beni mobili registrati (15%), la concorrenza nel settore commerciale (14%) ma anche assicurazioni (9%), farmaci (7%). I cittadini più interessati alle liberalizzazioni sono maschi (62%) e abitano nel Centro (37%) e nel Nord (36%) Italia. Tra le iniziative del progetto anche il sito www.concorrenzaediritti.it, che contiene tutto il materiale disponibile sulle liberalizzazioni diviso per settori, la prima web radio nata per i consumatori e la prima Giornata nazionale delle liberalizzazioni, che ha coinvolto oltre cento piazze italiane.
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