Welfare

Luca Volontè: “Su povertà e famiglia siamo indietro”

Intervista al capogruppo dell’Udc alla Camera. Che ammette i ritardi e promette collaborazione con la società civile.

di Ettore Colombo

Luca Volonté, capogruppo dell?Udc alla Camera, è uno di quei politici del centrodestra che non si lascia intimidire da nessuno, Berlusconi compreso. Il premier investì proprio lui, per tutta l?Udc, in un vertice della Cdl nel corso del quale, un paio di settimane fa, volarono parole grosse. Una cosa è certa: i conti si faranno dopo aver conosciuto i risultati delle elezioni europee. Nella Casa delle libertà ognuno correrà solo: la Lega ma anche An. E l?Udc. Un Berlusconi tuttologo rischia di oscurarli ma Volonté è convinto della scelta di “rimettere al centro dell?attenzione il Welfare e un modello di Welfare family”. Per l?alleanza si vedrà dopo le elezioni. Se ci sarà, l?alleanza.
Vita: La riforma del Welfare non sembra tra le priorità del governo?
Luca Volonté: È importantissimo rimetterla al centro, invece. Siamo ancora indietro, sulla fiscalità familiare. Nella Finanziaria i soldi non si sono trovati per le note ragioni di difficoltà della situazione economica. Ma il governo s?era impegnato, fin da allora, a introdurre nella politica fiscale misure di equità fiscale familiare. Ora chiediamo che questi impegni vengano mantenuti da parte del ministero del Welfare e di quello dell?Economia. La sua valutazione il Parlamento l?ha fatta.
Vita: In che cosa consiste la proposta dell?Udc?
Volonté: Siamo portatori di un principio generale, che i soldi è meglio lasciarli alle famiglie piuttosto che effettuare dei prelievi fiscali e poi cercare di restituirglieli con un assegno familiare o altre forme di sostegno. Il reddito familiare deve essere parametrato, ai fini della tassazione, al numero dei componenti della famiglia. Cittadini con nuclei familiari di 4 o 5 persone non possono essere tassati come due coniugi senza figli.
Vita: Non solo sulle politiche familiari latita l?impegno del governo. Anche sulla lotta alla povertà.
Volonté: È vero, c?è una disattenzione, una insensibilità generale al problema della povertà. Ecco perché se s?introducesse il principio del reddito familiare si dovrebbe introdurre anche una ?no tax area? familiare che riguarderebbe quei nuclei che, per scarsità di reddito, escono da qualsiasi parametro fiscale e dunque non vanno tassati. Un principio di equità e giustizia, non un atto di carità pelosa per chi è giudicato ?povero?. Serve una semplificazione normativa e fiscale.
Vita: Come pensate d?intervenire sul piano legislativo?
Volonté: Un Welfare che funzioni deve essere semplice e fruibile per tutti: ecco perché dobbiamo sforzarci di ridurre a due canali i mille rivoli della spesa sociale e della solidarietà familiare, che vanno sostenute in un piano generale, che noi abbiamo chiamato Welfare family.
Vita: La scarsa predisposizione alla concertazione non aiuta?
Volonté: Come Udc abbiamo scelto il confronto nei rapporti con i sindacati come col mondo del volontariato. Solo una collaborazione tra politica e mondi del sociale garantisce diritti e libertà.

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