Volontariato

Luca Barbarossa: “La Nic?Scuola di volontariato”

Alla vigilia della Partita del Cuore 2005 allo stadio Meazza di Milano, il cantautore romano, racconta il suo incontro con la solidarietà in campo.

di Antonietta Nembri

In 24 anni ha richiamato oltre 8 milioni di spettatori, raccogliendo in 432 incontri calcistici quasi 41 milioni di euro. Sono alcuni dei numeri che descrivono l?attività della Nic, la Nazionale italiana cantanti, nata nel 1981. Da tredici anni disputa la Partita del Cuore, un evento calcistico ma anche show televisivo capace di far sedere davanti allo schermo oltre mezzo miliardo di telespettatori in tutto il mondo grazie alle ultime tre edizioni trasmesse da Rai International. Tanti i punti di vista dai quali partire per raccontare la Nic: la solidarietà, il mondo della canzone, la passione per il calcio e i grandi eventi. Come quello che si annuncia per fine maggio allo stadio di San Siro a Milano quando insieme a Morandi, Ruggeri & C. al Meazza scenderanno in campo con il Golden Team for Children Scheva, Maldini, Rui Costa e Luis Figo, ma anche Boban e Yuri Chechi, Leonardo e Stefano Baldini. La Partita del cuore 2005, la quattordicesima della storia della Nazionale cantanti è dedicata a tre progetti umanitari in Tibet con la Tibetan Children?s Village, in Ucraina con Andriy Shevchenko e nel capoluogo lombardo grazie ad Anima di Milano.
Per entrare nel cuore della Nic si può anche passare da uno dei suoi protagonisti: Luca Barbarossa, cantautore romano che dal 1984 con i colleghi cantanti indossa calzoncini e scarpe da calcio per fare del bene facendo gol, «e ne ho segnati trecento», ricorda con orgoglio da goleador. «C?è il divertimento, ci si appassiona. Ma dietro alla grande festa che è la partita ci sono mesi di preparazione e contatti. Andiamo nelle scuole a parlare di un problema particolare, conosciamo i progetti che sono legati al mondo dell?infanzia», spiega Barbarossa. «È una parte del lavoro meno ludica, ma molto più importante». Un?opera ultraventennale che gioca molto anche sulla fiducia che la Nic ha saputo suscitare e che va oltre al binomio spettacolo – beneficenza. «Molti rabbrividiscono», ammette lo stesso Barbarossa che ricorda pure alcune cadute di stile. «Non ci si può improvvisare, si rischia l?effetto nani e ballerine attorno a un problema serio. Un conto è un Mogol che va in una scuola o Ruggeri o io stesso che parliamo agli studenti di un problema che abbiamo conosciuto e studiato, un altro è prendere una soubrette e metterla a rispondere al telefono». Insomma, non ci si improvvisa. «La Nic è stata una scuola di volontariato, fin da quando Morandi mi ha coinvolto; prima pensavo che erano cantanti in mutandine che giocavano a pallone, poi ho capito lo spirito. Dopo vent?anni mi considero un volontario di lusso che aiuta a fare del bene». Un esempio è il ricordo di una partnership di vecchia data tra Nic e Admo: «All?inizio c?erano poche centinaia di donatori, poi dopo la partita all?Olimpico con 86mila spettatori paganti, i donatori di midollo osseo sono saliti di qualche milione».
Luca Barbarossa si ritiene una persona fortunata: «Il meccanismo che mi guida potrebbe essere descritto così: sono una persona fortunata, ho un piccolo grande potere e mi chiedo: come posso utilizzarlo non solo per me, ma anche andare incontro agli altri? Dall?altra parte ci sono realtà che hanno bisogno e alle quali nessuno dà retta senza una persona che attiri l?attenzione?» e con la Nazionale cantanti di persone che attirano l?attenzione ce ne sono tante, un?intera squadra. Ma l?impegno si declina anche a livello personale, perché la voglia di fare del bene è contagiosa: Barbarossa, infatti, dal 1992 aiuta Operation Smile, sodalizio di medici ai quali ha donato la canzone Domani.

Il punto
Associazione Nazionale italiana cantanti
via dei Carrettieri 11/2 – Bologna
info@nazionalecantanti.it
www.partitadelcuore.it
tel. 02.58302794
Fino al 10 giugno sms solidale (Tim, Vodafone , Wind e 3) al numero 48586

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