Famiglia

Lubbers (Acnur): i rifugiati non sono criminali

L'Alto commissario Onu per i rifugiati acusa i governi di essere sordi all'emergenza dei perseguitati politici e di confonderli con i clandestini

di Gabriella Meroni

A pochi giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato, che si celebrerà il 20 giugno, l?Alto Commissario Onu per i rifugiati Ruud Lubbers ha lanciato un drammatico appello dalle colonne del quotidiano ?La Repubblica?, pensando in particolare ai richiedenti asilo. Sottolineando il fatto che la carica che ricopre è priva di poteri esecutivi, Lubbers nota che il loro impegno ?va pericolosamente scemando?. E aggiunge: ?Mi preoccupa il tono assunto dal dibattito sull’asilo in un certo numero di Paesi industrializzati ? nazioni ricche, che possono permettersi maggiore generosità nei confronti dei rifugiati. In alcuni Paesi ? come ad esempio Svezia e Svizzera ? nonostante le pressioni derivanti da un numero crescente di richiedenti asilo arrivati negli ultimi anni, i politici hanno evitato la tentazione di attizzare il fuoco delle polemiche con una retorica dirompente?. Ma non è solo questo il problema. Accanto ai governanti che respingono i rifugiati, ci sono anche quelli che li sfruttano per i loro secondi fini. ?I richiedenti asilo sono stati assurti a punto programmatico in numerose campagne elettorali, recenti e prossime?, accusa Lubbers, ?in cui partiti di governo e di opposizione competono per mostrare l’atteggiamento più rigido possibile nei confronti della fiumana di “finti” richiedenti asilo che invaderebbe i loro Paesi. In alcune nazioni ? Australia, Austria, Danimarca, Italia e Regno Unito, ad esempio ? singoli politici e media danno a volte l’impressione di gonfiare deliberatamente la questione. Si manipolano le statistiche, si citano fatti estrapolati dal contesto, spesso si distorcono le caratteristiche dei richiedenti asilo come gruppo, presentandoli come una minaccia terribile, una minaccia che i loro detrattori possono poi impegnarsi a sconfiggere?. E prosegue: ?I richiedenti asilo rappresentano un bersaglio perfetto per chi vuole evocare i vecchi pregiudizi contro gli stranieri, perché non possono rispondere alle accuse. “Clandestini”, “simulatori”, “marea umana” “delinquenti” “criminali”, “scrocconi”, “trafficanti” ? sono tutti termini normalmente associati ai richiedenti asilo. Parole come queste si infiltrano nelle coscienze fino a diventare realtà e l’opinione pubblica che contribuiscono a costruire stimola a formulare politiche sempre più dure e restrittive?.


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