Oggi nel giardino del carcere di Milano-Opera ho visto un gatto. Una vera tigre in miniatura che si aggirava, elegante, tra l’erba e le rose. Chissà se ha capito dove si trova. Chissà se abita anche lui dentro.
Oggi in laboratorio c’era solo Tropi che mi ha dato una poesia. Nuova. Appena scritta. Volevo raccontarvi dei ragazzi e del lavoro visto che è da tanto che non vi scrivo, ma i suoi versi raccontano tutto.
“Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora. Pensa alla meta non a quanto sia lungo il tragitto.
Rimboccati le maniche e non avere paura della fatica.
Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che eri e che ti sta di fronte. Lotta e combatti.
E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore, sentirai in ogni singolo battito la eco di ognuno dei passi che hai compiuto.
E se avrai qualche cicatrice, non preoccuparti, non c’è vittoria senza ferita. Non c’è arcobaleno senza pioggia.”
Nessuno ti regala niente, noi sì
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