Volontariato

Lotta contro il cancro “grazie” al computer

Dall'intesa Intel, United Devices, Università di Oxford e National Foundation for Cancer research nasce il progetto "Give your PC a mission", ovvero, dai al tuo computer una missione

di Davide Pellegrino

Scienziati britannici hanno lanciato un appello agli utenti Internet di tutto il mondo, perché mettano a disposizione i loro computer in un progetto di lotta al cancro.
Non è la prima volta che si tenta questo tipo di collaborazione. Era successo per il programma SETI, la ricerca di messaggi da altri mondi.

Adesso la cosa, non diciamo sia più seria, ma sicuramente più urgente.
Ognuno può partecipare, scaricando gratuitamente dal sito dell’organizzazione un salvaschermo.

In questo modo il computer, mentre il suo padrone non lo usa, parteciperà a un programma pilota degli scienziati dell’Università di Oxford.

Si tratta di esaminare in dettaglio le molecole di 250 milioni di elementi chimici, per identificare quelle che potrebbero servire alla lotta contro il cancro.
Un’analisi che può essere compiuta solo con l’ausilio di una grande potenza di calcolo, in questo caso distribuita.

Tutti sappiamo che il grosso delle spese in ricerca viene attribuito a fini militari e che solo trovando collaborazione si può rimediare alla mancanza di fondi.
Anche perché il tempo è nemico della ricerca medica e trovare in fretta rimedi a malattie degenerative come i tumori, vuol dire salvare migliaia di vite umane.

Con un solo computer, infatti, servirebbero almeno decine d’anni, anche se fosse molto veloce. Secondo la ripartizione del lavoro organizzata da Oxford, ogni computer sarà incaricato attraverso Internet di esaminare un gruppo di 100 molecole.

Il computer potrà così confrontare attraverso un modello in tre dimensioni ognuna delle molecole di una proteina, conosciuta per il suo ruolo possibile nello sviluppo di un tipo di cancro.

Ogni computer rileverà tutte le interazioni che si produrranno e comunicherà a un’unità centrale ogni risultato che testimoni un possibile effetto contro la proteina.
“La gente può giocare un ruolo offrendo tutta la potenza non utilizzata del loro computer – ha spiegato il direttore del Centro per la ricerca medica dell’Università di Oxford, professor Graham Richards – cosa che ci permetterà di accelerare il nostro programma di ricerca e di trovare numerose nuove molecole che potranno essere utilizzate nelle medicine contro il cancro”.

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