Politica
Lotta all’azzardo: PD perde i pezzi, il M5S conferma il proprio impegno
Anche in tema di lotta all'azzardo, il PD esce sconfitto. Aver escluso dalle liste elettorali chi davvero ha combattuto contro questa piaga è un errore che peserà a lungo. Da parte sua, invece, il M5S è stato l'unico soggetto politico ad aver incluso la lotta all'azzardo nel proprio programma. Ed è stato premiato dagli elettori
di Marco Dotti
Il contrasto all'azzardo è stato un tema su cui molti elettori hanno posto il proprio discrimine di voto. Che non basti, però, firmare appelli, attaccare adesivi, promuovere convegni è proprio il voto a dimostrarlo. Gli elettori hanno chiesto concretezza e coerenza. Ma ancor di più, ntelligenza del problema. Alla società civile è chiaro che quello dell'azzardo è un tema che investe il legame sociale nella sua interezza e come tale va affrontato.
Il Movimento 5 Stelle è stato il solo soggetto politico a porre la questione all'interno del proprio programma. Lo ha fatto partendo da un lungo lavoro sul campo e istituzionale, condotto nell'ultima legislatura. Gli elettori lo hanno premiato, eleggendo i candidati no slot del M5S: arriva così la riconferma al Senato di Giovanni Endrizzi, il passaggio da Camera a Senato di Matteo Mantero, e l'elezione a deputato di Francesco Silvestri.
E il Partito Democratico? Il PD, al contrario, dopo aver relegato in posizione di ineleggibilità di fatto il parlamentare che più si era concretamente battuto su questo fronte, il ligure Lorenzo Basso, si è visto bocciare dagli elettori l'opzione su cui più di tutte aveva puntato in questi anni: il temporeggiamento rispetto all'urgenza di risposte concrete. A farne le spese è stato il sottosegretario all'Economia (Governi Renzi e Gentiloni) con delega ai giochi Pier Paolo Baretta. Non rieletto.
Il centrosinistra paga così il non aver saputo dare risposte concrete a un problema che la società civile sente come urgente e concreto. A partire dal divieto totale e assoluto di pubblicità dell'azzardo.
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