Non profit

Lotta all’Aids, l’autogol di Obama che condanna Pretoria

La Casa Bianca ha ridotto del 17% i finanziamenti ai farmaci

di Joshua Massarenti

Il piano americano è passato da 477 milioni di dollari nel 2008 a 394 nel 2009. Un taglio che metterà a rischio la salute di 5 milioni di persone, secondo la stima di Msf. In un Paese dove gli infettati sono quasi il 20% degli adulti Con 5,7 milioni di sieropositivi recensiti dall’Organizzazione mondiale della Sanità nel 2009 e 250mila morti, in Sudafrica l’Aids è ormai un marchio di fabbrica. Per anni le autorità governative sudafricane hanno chiuso gli occhi su un fenomeno che oggi colpisce il 18,9% degli adulti, una donna su tre nella fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni, cioè quella regolarmente più esposta a un altro fenomeno agghiacciante: lo stupro. Secondo uno studio condotto da Interpol, in Sudafrica se ne registra uno ogni 16 secondi.
Il punto culminante di questa miopia politica venne raggiunto nell’aprile 2006: durante il processo che lo vedeva imputato per lo stupro di una donna sieropositiva, Jacob Zuma dichiarava senza troppi patemi d’animo che bastavano acqua e sapone per ridurre il rischio di contagio. A quattro anni di distanza e dopo aver assunto nel 2009 la più alta carica dello Stato, Zuma ha cambiato registro. Via il sapone, spazio ai test. La nuova campagna anti Aids lanciata nel dicembre 2009 ne prevede 15 milioni da sottoporre ai cittadini sudafricani entro giugno 2011. Il numero delle strutture in grado di fornire terapie antiretrovirali passerà da 500 a mille, portando così da 700mila a 2 milioni le persone in cura.
«Un progetto nobile e ambizioso ma che rischia di risultare insufficiente per debellare il male», denuncia a Vita Matt Price, responsabile della campagna «Accesso ai farmaci» di Msf South Africa. Intanto perché il costo medio degli antiretrovirali (Arv) in Sudafrica è di circa 30-35% superiore alle tariffe medie internazionali. «La colpa ricade sul governo che, per rafforzare l’industria farmaceutica sudafricana, ha favorito a dismisura aziende come Aspen Pharmacare creando un monopolio sul mercato degli Arv».
Una logica che il ministro della Sanità, Aaron Motsoaledi vuole rompere favorendo le aziende che offrono i prezzi più bassi. Intanto un Rapporto pubblicato il 28 maggio scorso da Medici senza frontiere sui cali vistosi dei fondi internazionali per la lotta all’Aids, rivela che i finanziamenti degli Arv promossi dal Piano d’urgenza del presidente degli Stati Uniti per la lotta contro l’Aids – uno dei donatori più impegnat i- sono calati del 17%, passando da 477 milioni di dollari nel 2008 a 394 milioni nel 2009. E gli effetti si fanno già sentire: nella provincia di Mpumalanga, 240 pazienti di Msf sono rimasti privi di Arv. «Il problema è grave», sostiene Mark Heywood, responsabile del South African Aids Council, «nei prossimi anni circa 5 milioni di sudafricani dovranno essere curati con gli Arv».

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