Volontariato

Lotta all’aids a rischio ko

Con la crisi mondiale i tagli ai bilancio per la salute potrebbero mettere in crisi tanti interventi umanitari. Lunedì a Roma, una conferenza internazionale lancerà l'allarme

di Redazione

di Costantino Coros

Se la crisi taglia le risorse per gli aiuti sanitari ai paesi del Sud del mondo, forse l’Italia può fare qualcosa. Almeno questa è la speranza degli organizzatori della conferenza internazionale che si svolgerà lunedì 9 febbraio a Roma nella Sala Capranichetta in Piazza Montecitorio 125.

 

Nel titolo, un auspicio

La presidenza italiana del G8 e la promozione della salute globale: così hanno pensato di intitolare l’appuntamento i partner italiani di Azione per la salute globale, una rete di 16 ong europee che ha l’obiettivo di promuovere l’impegno internazionale per migliorare la salute delle popolazioni del Sud del mondo (fra cui ActionAid Italia, Associazione ONG italiane, Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, Legambiente, Save the Children, Focsiv, WWF Italia), in collaborazione con la Coalizione Italiana Lotta alla Povertà – GCAP Italia e l’Osservatorio Italiano sulla lotta globale contro l’Aids. La premessa è presto detta: la prima voce a saltare, a causa della crisi internazionale, nel bilancio dei paesi ricchi sono gli aiuti sanitari al Sud del mondo. Con quale risultato? Il rallentamento (se non la paralisi) del lavoro fatto fino a oggi per contrastare malattie come l’Hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria, ridurre la mortalità materna e diminuire quella infantile, rischia di andare totalmente in fumo. In effetti i primi segnali negativi sono già giunti: il Fondo globale per la lotta alla tubercolosi, Aids e malaria  ha subito una notevole riduzione dei finanziamenti e nel 2008 non è riuscito a far fronte a tutte le richieste che vengono dal Sud del mondo, in particolare dall’Africa Sub-Sahariana, dove più di 22 milioni di persone sopravvivono con il virus dell’Hiv/Aids.

Il G8 e l’Italia

L’Italia, a cui spetta la presidenza del G8 nel 2009, potrebbe assumere un ruolo guida in questo settore, inserendo la salute globale tra le priorità del prossimo vertice del G8 previsto per luglio all’Isola della Maddalena, nonostante il taglio degli aiuti allo sviluppo ridotti nel 2009 da 732 a 321 milioni di euro? Si domandano i promotori. E poi ancora, l’impegno del Ministro Tremonti sul finanziamento innovativo dei sistemi sanitari può aprire nuove strade? Quale margine ci sarà per affrontare le nuove sfide, prima fra tutte l’accesso universale ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva per ridurre Hiv/Aids e mortalità materna? E quale ruolo può giocare il settore privato? A tutti questi interrogativi cercheranno di rispondere i rappresentanti delle ong, dei governi e delle organizzazioni internazionali che arriveranno a Roma per la conferenza.  

 


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