Famiglia
lotta alla povertà, genere femminile
Un rapporto ActionAid si focalizza sulle donne
di Rose Hackman
Per la ong il genere influenza direttamente
le condizioni di vita. E le cifre lo confermanoActionAid lancia un appello unilaterale ai leader mondiali che si incontreranno al G8 sulla questione della povertà femminile con un rapporto speciale appositamente stilato, Non sono cose da donne. In base al rapporto, una grossa parte delle politiche per lo sviluppo sta limitando la gamma delle misure e delle azioni che riguardano le donne. Una scelta miope, visto che è ormai un dato di fatto dalla quarta Conferenza mondiale sulle donne organizzata dall’Onu nel 1995, che la povertà ha un genere, ed è femminile.
Secondo ActionAid, inoltre, il successo degli obiettivi del Millennio è legato al rafforzamento della parità tra uomini e donne e dall’emancipazione femminile. I numeri lo dimostrano: la disparità tra uomini e donne è una costante. Il 75 e l’80% dei 45 milioni di rifugiati al mondo sono donne. Il 61% delle persone malate di Hiv/Aids in Africa subsahariana sono donne. Il 64% degli adulti analfabeti sono donne. Tra tutti i membri dei parlamenti al mondo soltanto il 18% è composto da donne.
L’appello a intensificare la consapevolezza di genere può sembrare un déjà-vu (in effetti nei vari G8, il genere è stato sempre in agenda); tuttavia per ActionAid il tema non può essere ignorato e deve essere affrontato in tutte le occasioni. Se gli otto capi del mondo, una donna e sette uomini, vogliono essere seri nell’affrontare le sfide della povertà, devono lavorare per i diritti delle donne e il loro rafforzamento in tutto il mondo.
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