Politica

Lotta alla povertà è lotta alla corruzione

Giochi e numeri che non quadrano.

di Sandro Calvani

Le Nazioni Unite la ritengono la principale nemica dello sviluppo e della lotta alla povertà. Ma anche nei Paesi ricchi fa danni incalcolabili. La corruzione è così comune, quotidiana, onnipresente che viene chiamata in mille modi diversi a seconda delle circostanze: bustarella, tangente, favore, gratifica per far muovere la pratica, contributo sottobanco, bisogno di oliare la macchina della burocrazia o degli affari, segno di gratitudine per la raccomandazione. Ogni lingua del mondo ha sinonimi e giri di parole per camuffare la solita ruberia. Spesso non è nemmeno necessario nominarla, tanto tutti sanno di cosa si tratta e come funziona. È uno scambio presupposto che alcuni giudici italiani anni fa chiamarono elegantemente ?atto di dazione ambientale?. L?unica variabile importante è la percentuale. I numeri hanno bisogno di chiarezza: nelle regioni dove il sigillo più comune di un contratto è la stretta di mano, si usano spesso tre dita unite per indicare che è previsto un extra del 3%, la mano intera fa il 5% e due mani il 10%. Dove non c?è stretta di mano, ci sono le caramelle o i biscottini offerti con il the o il caffè. Si possono offrire nel piattino per suggerire la percentuale dell?offerta o prendere dal piatto centrale per indicare la richiesta.
La parola corrotto viene dal latino cum e ruptus = rotto insieme. È chiaro che in simile compagnia è rotta l?etica della persona e della relazione. Ma le Nazioni Unite hanno denunciato che il fenomeno della corruzione spezza anche le aspirazioni alla riduzione della povertà e allo sviluppo sostenibile. Uno studio della Banca mondiale ha calcolato che la tangentopoli globale nel 2001 ha raggiunto un giro di circa 70 miliardi di dollari nei flussi internazionali Nord-Sud, circa il 30% del totale di investimenti e aiuti, che sono stati di 227 miliardi. Per fare un favore, una banconota su tre è finita nel portafoglio sbagliato.
La definizione data dalle Nazioni Unite è molto semplice e breve: “Abuso di potere per guadagni privati”. E per precisione l?Onu aggiunge:”La corruzione include l?appropriazione indebita, il conflitto di interesse, la facilitazione di tangenti e frodi, la corruzione politica, il nepotismo, l?estorsione, il favoritismo, il contributo illecito”. Una nuova Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione ha ottenuto il consenso di tutti i Paesi nell?ottobre 2003. Dopo la firma in Messico nel dicembre 2003 e la ratifica di almeno trenta Paesi, le nazioni potranno lavorare insieme nelle aree che la nuova Convenzione propone come prioritarie. I corrotti non rispettano alcuna legge umana. Ma per loro funziona la legge di gravità di Newton: prima o poi le mele marce cascano.

Sandro Calvani è un dirigente delle Nazioni Unite. Vive e lavora a Bangkok, Thailandia.
Le opinioni qui espresse non rappresentano necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.