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LOTTA ALLA FAME. Non ci sono più scuse

Il G8 sarà l'ultima occasione per centrare gli Obiettivi del Millennio entro il 2015

di Redazione

di Costantino Coros

Basta rimandare gli impegni presi nel 2000 per sconfiggere la fame, la povertà e le malattie nel mondo. Il 2015, data fissata per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, si avvicina a grandi passi. Non c’è più tempo da perdere, alle dichiarazioni devono seguire fatti concreti. È questo, in sintesi, il messaggio che i parlamentari, rappresentanti delle commissioni interparlamentari per gli Obiettivi del Millennio di nord e sud del mondo, convenuti ieri a Roma presso la Camera dei Deputati, per partecipare al seminario: I parlamenti nazionali per gli obiettivi di sviluppo del millennio, hanno inviato ai grandi della Terra in vista del G8 dell’Aquila.

Un documento per ricordare gli impegni

Alla fine del seminario, il nutrito gruppo di politici, presentando alla stampa un documento che sintetizza in 16 punti le questioni ancora aperte – tra le quali  la lotta alla fame, alla povertà, l’accesso alla scuola e alle cure mediche – ha voluto lanciare uno slogan: «costa molto di più non finanziare il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio piuttosto che finanziarli». Il documento è stato consegnato al ministro degli Esteri, Franco Frattini, il quale si è impegnato a portarlo all’attenzione dei leader che parteciperanno al prossimo G8.

Un G8 con al centro gli aiuti allo sviluppo

«Abbiamo scritto il documento sugli Obiettivi del Millennio per fare in modo che la questione assuma, attraverso il nostro ministro degli Esteri, un ruolo centrale nell’ambito dell’agenda dei lavori del G8», ha spiegato, Enrico Pianetta, presidente del Comitato permanente per gli Obiettivi del Millennio della Commissione Esteri della Camera. Infatti, durante il G8, al tema degli aiuti allo sviluppo, sarà dedicata un’intera giornata di lavoro, alla quale parteciperanno anche i rappresentanti dei Paesi africani.

La crisi non ha guardato in faccia a nessuno

«Purtroppo in questo ultimo anno a causa della crisi», ha sottolineato Pianetta,  abbiamo fatto dei passi indietro: infatti c’è stato un incremento di oltre 100 milioni d’individui che patiscono la fame». Quindi la realtà è peggiorata e le persone che soffrono vivono in tutte le zone del mondo compresa quella più sviluppata. «Dobbiamo fare in modo che la politica di responsabilità dei governi possa essere realizzata», ha proseguito, «per far ciò, ci vuole molta determinazione e molta volontà politica, credo quindi che questa iniziativa interparlamentare possa essere continuata per conseguire gli Obbiettivi fissati».

Non si può più rimandare

«Se si continua a rimandare, i costi che l’umanità pagherà saranno molti alti», ha ammonito Evelin Herfkens, fondatrice della Campagna Onu del Millennio, «i paesi ricchi non devono usare la crisi come scusa per non mantenere gli impegni presi». Un giudizio duro quello della Herfkens, condiviso anche dal collega Minar Pimple, direttore per l’Asia della Campagna Onu, il quale ha rincarato la dose dicendo che: «la crisi finanziaria è il motivo per cui dobbiamo impegnarci per raggiungere gli Obiettivi del Millennio, non un motivo per ridurre gli aiuti allo sviluppo». Insomma per i Paesi del G8 non ci sono alibi che tengono.

L’Italia vuole mettersi in regola

A conclusione della conferenza stampa Pianetta ha detto che: «il nostro ministro degli esteri ha confermato l’impegno del governo a dare attuazione agli impegni presi anche attraverso specifiche verifiche, la prima delle quali ci sarà il prossimo 24 settembre a New York». In quell’occasione il titolare della Farnesina si farà promotore presso l’Onu di una verifica sullo stato di avanzamento degli impegni presi dai diversi governi. In più, sempre per bocca di Pianetta, il ministro Frattini, ha confermato che l’Italia, in tempi rapidi, si metterà in regola con il pagamento della quota al Fondo Globale per la lotta all’Aids, tubercolosi e malaria.  

 

 

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