Welfare

Lotta a pedofilia/2: niente trasferimento per pm Forno

Il Csm archivia la richiesta di provvedimenti per il pm di Milano accusato di abusi in un'inchiesta di abusi su minori. Ma Forno potrebbe essere indagato dal Guardasigilli

di Gabriella Meroni

Nessun trasferimento d’ufficio per il sostituto procuratore di Milano Pietro Forno, titolare di diverse inchieste sugli abusi ai minori, che rischia pero’ di finire sott’inchiesta disciplinare. Il plenum del Csm a larga maggioranza ha deciso infatti di archiviare il fascicolo aperto a carico del pm, ma di trasmettere gli atti ai titolari dell’azione disciplinare, cioe’ al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione, affinche’ valutino se nel comportamento di Forno vi siano estremi per un loro intervento. Una decisione alla quale si e’ opposto il consigliere togato Armando Spataro, contrario alla trasmissione degli atti, mentre qualche altro collega si e’ astenuto. A far finire nei guai Forno era stata la vicenda di Marino Viola, accusato di avere abusato della figlia di tre anni e rinviato a giudizio su richiesta dello stesso pm, ma poi assolto dal tribunale di Milano. Un’assoluzione che aveva chiesto anche il pm subentrato a Forno in udienza, la collega Tiziana Siciliano. E il caso aveva spinto il consigliere laico Eligio Resta a chiedere l’intervento del Csm. A difesa del pm, il pg milanese Francesco Saverio Borrelli: dalla relazione inviata al Csm emerge, si riferisce nella delibera approvata oggi, ”l’insussistenza di profili censurabili” nell’iter del procedimento e gli ”alti meriti professionali” acquisiti dal pm nel campo delle indagini sugli abusi ai minori. Eventuali censure, sentenzia il Csm, riguarderebbero semmai il ”merito dell’attivita’ giurisdizionale”. Dunque, la pratica va archiviata. Ma, poiche’ dalla relazione della collega Siciliano emergono invece aspetti della vicenda ”suscettibili di valutazione in sede disciplinare”, il plenum di palazzo dei Marescialli ha deciso di trasmettere gli atti al ministro Guardasigilli e al pg della Cassazione.


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