Famiglia

L’Osservatorio in scadenza, che succede ora?

Tra meno di un mese scade l'Osservatorio per l'infanzia. E la convocazione non arriva

di Sara De Carli

Poco meno di un mese. E poi il Piano Infanzia – atteso dal 2005 e perso nelle nebbie ministeriali ormai da sei mesi – avrà, sul suo cammino, un ostacolo in più. L’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che ha elaborato la bozza di Piano d’azione e a cui il governo deve ripresentare le modifiche apportate, scadrà infatti il prossimo 24 luglio, quando scadranno i suoi tre anni di vita previsti dal regolamento istitutivo.

«Continuiamo a chiedere notizie, ma ogni informazione sul Piano infanzia è blindatissima», spiega Arianna Saulini, portavoce del coordinamento CRC. «Sembra che la bozza rivista stia passando tra il Dipartimento per la Famiglia e il Ministero del Welfare. Quel che è certo è che l’Osservatorio, nonostante le ripetute promesse, non è mai più stato riconvocato».

E la scandenza dell’Osservatorio, come inciderà su questo già tormentato iter? «Formalmente il Governo deve presentare il Piano modificato all’Osservatorio, ma il nostro parere non è  vincolante. Certo se le modifiche fossero rilevanti rispetto alla bozza che abbiamo presentato, questo Osservatorio attualmente in carica, che ha lavorato al Piano d’azione, avrebbe la forza per fare una protesta; un nuovo osservatorio forse meno».

L’unica cosa che si muove, sul fronte politico, sta all’opposizione. Il Pd ha organizzato per l’8 luglio un pomeriggio di approfondimento sul Piano Infanzia, al Senato.


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