“Noi non siamo come James Bond” di Mario Balsamo e Guido Gabrielli, un film poetico, che parla con leggerezza della malattia ha vinto il premio della giuria al Torino Film Festival 2012. Due amici, col mito di James Bond, hanno attraversato la “selva oscura della malattia” e provano a raccontarsi con un film, che vogliono girare con Sean Connery, ma forse i veri eroi sono proprio loro e non lo storico 007, che rifiuta la proposta . Leggere questa notizia mi ha fatto pensare al mio racconto pubblicato su La Stampa mesi fa .
“Assomigli a Lori Singer” Dopo venticinque anni, mi ricordo ancora quel piacevole commento, di una compagna di corso, il giorno del mio primo esame uniiversitario. Sentirsi paragonata alla violoncellista del telefilm “Saranno Famosi” , mi aveva divertita e spronata. Tutto era andato bene e, con serenità, mi sono portata a casa un bel trenta. Quei tempi sono lontani e la sclerosi multipla non mi ha regalato complimenti in questi anni. Il mo spirito sognatore è però orimasto lo stesso e io mi sento ancora simile all’attrice americana e al suo personaggio timido e dolce. Come mi sarebbe piaciuto superare la malattia a suon di musica. Da giovane sognavo che, sul palco della school of arts, insieme ai personaggi del telefilm, sarei riuscita ad esprimere la mia voglia di vivere. Per fortuna la mia energia è ancora tanta anche a distanza di molti anni. In fondo mi sento sempre Lori Singer, ma meno timida e più agguerrita. La malattia è affrontabile, come quel primo storico esame.”.
Come sclerotica e cinefila, concludo la mia riflessione con un concetto un po’ abusato, che però mi permette di citare un bellissimo film come “Blade runner”: chiunque vive la malattia acquisisce forza e profondità insospettate, in fondo, come l’androide morente nel finale, abbiamo visto cose che voi umani non immaginereste nemmeno.
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