Non profit

L’orgoglio di essere “sparati”

L'agguato di Secondigliano rivela una realtà sconcertante, le vittime si sentono "iniziate" alla vita

di Franco Bomprezzi

 

Un episodio di cronaca agghiacciante a Secondigliano, cinque ragazzini colpiti alle gambe in sala giochi. Gomorra non è una finzione letteraria o del cinema. E i giornali di oggi cercano di capire perché succede.

 

 

“I killer della camorra sparano sui ragazzi” è il titolo della fotonotizia con cui apre Repubblica. Alle pagine 2 e 3 la cronaca. Giovanni Marino, “Napoli, blitz nella sala giochi gambizzati cinque ragazzini”, spiega il contesto: è mezzanotte, i ragazzini sono in sala giochi e arrivano 3 moto con i killer. 40,50 colpi di calibro 9, non per uccidere i bimbi che sono incensurati, ovviamente. 
Antonio Tricomi intervista Raffaele Cantone, pm autore di “Solo per giustizia” appena uscito: “Una volta il quartiere era sicuro ora a Scampia di notte regnano i killer”. Il magistrato racconta di un giovane killer morto sulla strada: «tutti i suoi abiti insanguinati erano di ottima fattura. Uno yuppie della camorra che indossava esclusivamente capi firmati»; ancora: ma è naturale che ragazzini di quell’età siano a mezzanotte in una sala giochi, chiede il giornalista: «Naturalmente non lo è. Ma questo rappresenta la degenerazione di una sana abitudine popolare: una volta i ragazzini stavano svegli fino a tardi e, ovviamente, in compagnia dei loro genitori, vivevano il proprio rione, il proprio territorio. Ora continuano a farlo, ma con modalità del tutto differenti. Si espongono così a rischi enormi». C’è anche una intervistina a un attore di Gomorra: “Ciro, l’attore adolescente di Garrone «Che pena quelle vittime innocenti»”…
Conchita Sannino firma il secondo pezzo di cronaca: “Le lacrime dei bambini di Gomorra «In quella tarantella potevo morire». Ovvero le voci dei ragazzini colpiti: «Per fortuna mi sono fratturato solo il piede. Ma chi lo sa chi erano, che volevano, i killer. Io mica me la faccio con loro, io montavo i lampadari, lavoravo. Ora no, ora sto senza nessun lavoro». È il racconto di Vittorio. Stefania Castaldi, magistrato del pool antimafia, spiega: «L’eredità che ci ha lasciato lo spietato conflitto alla periferia nord di Napoli è un dato ormai riscontrato. C’è un ricorso sempre più frequente dei clan ai ragazzini per missioni pericolose. Utilizzano “risorse umane” sempre più giovani sempre più condizionabili, fragili, neutre». Prosegue il magistrato ricordando i molti giovani boss che si sono fatti le ossa da minorenni….

“la camorra spara ai ragazzini”. Titola in prima il Corriere della Sera. Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono due: avvertimento al gestore del locale o sgarro fra bande di minorenni. Marco Imarisio firma il reportage da Secondigliano. Parla uno, Ciretto, uno dei ragazzi di Secondigliano: «A un certo punto io sono andato a giocare ‘a bolletta (in gergo la puntata, abusiva s’intende, ndr). I miei amici sono andati dallo zio e non dovevano perché lo sanno tutti che prima o poi quello lo sparano…Correvano tutti, mi sono messo a correre anch’io. Paura io? Non ce penzà proprio. Sono indifferente totale, non sto mai preoccupato, cumpà». Secondigliano è il quartiere italiano con la maggiore densità di persone agli arresti domiciliari. 
Significativo il racconto dei ragazzi feriti (in ospedali ne sono restati solo due, per gli altri prognosi di 10 giorni): «A quelli come noi certe cose possono succedere. Stammo ‘miezo’ a via, nuje». Paura? «Ma quale paura?. Ma chi è stato? «E chi ‘o ssape. Nuje avimmo sentute ‘e botte, n’ammo vito a nisciuno». Le guardie hanno fatto domande…«me se ne jessero». Conclude uno: «Quello che mi dispiace è che si è strappato il jeanns». Sono vivi per caso e ne fanno un momento di gloria: «Ora dirò ai miei compagni com’è farsi sparare». 

L’inviato a Napoli de La Stampa ha raccolto informazioni secondo le quali non ci sarebbe dietro la camorra all’agguato in un bar che ha ferito cinque ragazzini fra i 12 e i 16 anni. Sembra più un “avvertimento” per uno sgarbo fatto a un’altra banda nella “gestione” dello spaccio di droga. In questa seconda ipotesi sarebbe stato lo Zanzi club, in quanto luogo di spaccio e quartier generale del gruppo concorrente, a essere l’obiettivo, tre dei ragazzi colpiti sono infatti parenti del titolare. A impressionare, oltre alla giovane età dei protagonisti, è la reazione dei feriti «quasi orgogliosi di essere diventati grandi per come s’intende l’età adulta in certe famiglie» scrive da Secondigliano Francesco Grignetti. Nel quartiere è omertà assoluta. «La mafia baby, ultima evoluzione criminale di una realtà che da tempo ormai rotola verso il degrado più inaccettabile» scrive nel fondo Francesco Licata, ripercorrendo i delitti e le spedizioni punitive che hanno coinvolto i bambini, mentre veniva ribadito l’ipocrita assioma: “i bambini non si toccano”.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

Scuola

La Stampa – “Ora protesta anche il Vaticano”. Rimbalza notizia da Oltretevere di una viva irritazione ecclesiastica per i tagli, di recente scoperti nelle pieghe della manovra estiva, agli istituti paritari. sono 133 milioni di euro su 535 precedentemente stanziati, in pratica un quarto del totale. A calmare le acque non è bastata finora la promessa berlusconiana di intervenire personalmente.

Fannulloni

Il Sole 24 Ore – Pag. 7 – Pubblico impiego: Brunetta inascoltato dai colleghi ministri sulla trasparenza. Nonostante gli inviti del ministro anti-fannulloni a mettere online stipendi e giornate non lavorate di tutti i ministeri, solo pochi l’hanno fatto, e in ordine sparso. La raccomandazione era pubblicare 1) retribuzioni dei dirigenti 2) consulenze 3) assenze. Pienamente adempienti, solo Interni, Beni culturali, Ambiente, Esteri e Sviluppo Economico. Gli altri, un po’ sì e un po’ no. Totalmente reticenti Istruzione (ahi ahi ahi), Pari Opportunità, Rapporti con il Parlamento e Riforme.

Il Giornale – Apertura dedicata ad un’inchiesta sui magistrati di Corte d’appello. Il caso è lanciato da un’intervista a Celestina Tinelli, membro laico di centrosinistra del Csm. Nell’intervista la Tinelli denuncia l’inoperosità dei giudici d’appello, che ritengono la loro situazione come una specie di superparcheggio prima della pensione. In media hanno una o due udienze al mese. «Sono loro il vero imbuto dei processi: oggi abbiamo rinvii di processi addirittura al 2014».

Sprechi

Il GiornaleInchiesta sugli “sprechi” della cooperazione decentrata. Anche qui il sasso è lanciato da un esponente del Pd, Cesare Salvi: «È un’interpretazione fasulla del federalismo. Su questa materia ci vuole una clausola di supremazia nazionale». Poi l’inchiesta mira ovviamente a buttare in ridicolo i progetti finanziati dalle regioni, senza mai dare  voce alla difesa che spieghi le ragioni di certe scelte politiche di sostegno a comunità di paesi lontani. 

Asili nido

Il Sole 24 Ore – Pag. 19 – Paginone sugli asili nido e la loro cronica mancanza nel nostro paese. Niente di nuovissimo, ma come al solito un’utile pagina da “ritagliare e conservare”. A fronte di un obiettivo 2010, dettato dalla strategia di Lisbona per l’Italia, del 33% di bambini accolti nelle strutture 0-3 anni, in effetti siamo al 13%. Anche se secondo una ricerca della Banca d’Italia (perché poi indagare su questo? Boh) solo il 19% delle mamme italiane si dice disposta a mandare i figli al nido, il resto preferisce altre soluzioni (soprattutto i nonni).

Immigrati

Corriere della Sera – Entro un paio di settimane il governo approverà la regolarizzazione di 170mila immigrati. In base all’accordo ragigunto ieri fra i ministri Maroni (interno) e Sacconi (welfare) saranno privilegiate colf e badanti. 

Il Sole 24 Ore – Pag. 21 – Altro paginone-punto sulla cittadinanza degli immigrati: in un anno sono raddoppiate le richieste per diventare cittadini italiani (circa 46.500 nel 2007), ma le domande accolte sono aumentate solo del 7%. È boom invece delle cittadinanze per matrimonio (31mila, contro le 6800 per «residenza»). A livello territoriale, le domande di nuovi italiani sono altissime in Lombardia e soprattutto a Milano.

La Repubblica – Da Metropoli di domenica 2 novembre. Pag 8: “La crisi non morde le rimesse, ogni mese a casa 520 milioni”.Malgrado le difficoltà dei mercati mondiali, continuano a crescere le somme spedite dagli immigrati nei loro paesi d’origine. I risparmi inviati dagli immigrati verso i loro paesi d’origine non accennano a fermarsi. I dati aggiornata  giugno, dicono che l’anno scorso i quattro milioni di immigrati di stranieri in Italia hanno spedito in patria 520 milioni di euro, otto in più che nello stesso periodo del 2007. Ma oltre ai soldi, vengono inviati attraverso canali informali anche beni di prima necessità. Il dato interessante è che, dopo il crollo delle borse europee, gli analisti avevano  pronunciato un calo delle rimesse a livello mondiale. Ma gli stranieri in Italia vanno controcorrente. Molti immigrati preferiscono tirare la cinghia piuttosto che ridurre la somma inviata ogni mese ai familiari. La cifra media che viene inviata è 350 euro con picchi per alcune comunità come cinesi e filippini. 

Web e non profit

Il Sole 24 Ore – Pagina del volontariato che dedica l’apertura all’efficienza dei portali delle associazioni non profit, grazie a una ricerca dell’università di Udine che ha preso in esame alcuni criteri di giudizio come grafica, usabilità, contenuti, interattività e accessibilità. Tra i promossi Emergency, Amnesty, Altromercato, WWF. Confronto di bilanci per due organizzazioni del sostegno a distanza, Apibimi e Il Sole.

Facebook

Il Giornale – Interessante il breve servizio dedicato alla ragazza uccisa da un pirata della strada sabato notte nelle strade del milanese. La bacheca di Facebook è diventato il luogo in cui gli amici hanno espresso il loro dolor e scatenato la loro rabbia. Sono centinaia di messaggi che danno idea della forza dei socialnetwork.

Natale

La Repubblica – Da Londra una notizia che ha dell’incredibile: “Oxford cancella il Natale «troppo cristiano, è scorretto». Sarà anche la «sede dell’università più prestigiosa d’Europa», come giustamente scrive Enrico Franceschini, ma chissà come è messo il consiglio comunale che ha deciso di «cancellare la parola Christmas: al suo posto tutti gli eventi del 25 dicembre  e dei giorni successivi saranno denominati Winter Light Festival, ovvero Festività della Luce Invernale». Il vicesindaco, coerente a suo modo, aggiunge: «Faremo lo stesso un grande albero di Natale, nella piazza principal dela città, ma lo chiameremo in modo diverso». Contrari sia gli ebrei che gli islamici.

Quote latte

Corriere della Sera – Il focus di oggi è sulla crisi dei produttori di latte. Negli ultimi 10 anni le aziende produttrici sono passate da 89mila e 40mila e oltre il 10% ha i conti in sospeso: in tutto le multe per lo sforamento delle quote latte ammontano a quasi 2 miliardi. Entro il 2015 però sarà abolito il sistema della quote. Nel frattempo però il rischio è la guerra fra produttori che hanno rispettato i tetti e chi invece gli ha superati. Il ministro Zaia: «Gli allevatori farebbero bene a restare uniti: basta guerra fra poveri, i nostri nemici sono fuori dall’Italia». 

Mutui

Italia Oggi – Tra il 1998 e il 2007, i mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di immobili sono aumentati in Italia mediamente del 17.2% portandosi a quota 324,688 rispetto ai 233.5777 di quattro anni prima. Se è vero che l’Italia ha registrato un boom senza precedenti nelle richieste di finanziamenti per l’acquisto di unità immobiliari, è anche vero che questo flusso di denaro concesso dalle banche ai privati non si è tradotto come avvenuto in altri paesi, in gravi problemi legati alla riscossione dei finanziamenti erogati con successivi pignoramenti delle abitazioni. Infatti, secondo i dati della Banca d’Italia, alla fine del 2007, soltanto il 3,5% dei mutui concessi alle banche aveva registrato un ritardo nel pagamento di una o più rate. . L’1,2% era stato classificato come incagliato, mentre lo 0,63% era passato a sofferenza. Le sofferenze più alte è  i mutui variabili tra il 100mila e 150mila euro. I meno rischiosi per le banche sono i finanziamenti a tasso fisso di importo compreso tra 95mila e 120mila euro.

Affitti on line

Italia Oggi – Sono più che triplicate  le registrazioni via web dei contratti di affitto a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 35 comma 8, del DL 223/2006 della legge Visco-Bersani. Le locazioni telematiche stoppano il sommerso. Infatti, la norma ha dato una vera e propria scossa al sommerso immobiliare. Basta pensare che nel corso del 2005 sono stati 107.853 i contribuenti che avevano beneficiato di una detrazione Irpef  sui canoni di locazione contro i ben 112.989 che hanno evidenziato la stessa spesa nella dichiarazione dell’anno successivo. I pagamenti telematici dell’imposta di registro sono passati dai 432.392 del 2005 a più di un milione del 2007. 

Morte

Avvenire“Morte: ormai siamo «post»”. Fa discutere la tesi della sociologa canadese Céline Lafontaine, cattedratica all’Università di Montréal, per cui l’epoca attuale è «post-mortale» (il suo recentissimo volume si intitola appunto La société post-mortelle, Seuill, pag. 244, 18 euro). I progressi della medicina, infatti, hanno allungato la vita il trapasso viene vissuto come una sconfitta da nascondere. Ma con la scomparsa e la negazione della morte, sostiene Lafontaine, crolla anche la base della società: il peso della tecnica nella fase terminale rende il decesso un fatto privato, fuori dalla comunità civile. Anche i riti si adeguano al crescente individualismo, che però genera solitudine: «Più la morte perde di senso più la sua presenza diventa evidente».

 

 


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