Politica
Loreto: Dpef insufficiente, Bossi-Fini in ritardo
Questo il giudizio del segretario della Cisl, Savino Pezzotta, intervenuto oggi al Meeting Internazionale delle Migrazioni a Loreto organizzato dai Laici e Missionari Scalabriniani
LORETO (AN) – La Legge Bossi-Fini ”impedisce l’ accoglienza” e pertanto il giudizio di Savino Pezzotta e’ ”oggi uguale a quello di ieri”, ossia negativo. Questo, in sintesi, il senso dell’ intervento svolto dal segretario nazionale della Cisl al Meeting internazionale sulle migrazioni in corso a Loreto e dedicato quest’ anno al tema ”Globalizzazione e migrazioni in Europa”.
”La legge cosi’ com’ e’ concepita – ha detto Pezzotta – impedisce l’ accoglienza, perche’ se i tempi sono contingentati, se l’ unica modalita’ per essere presenti in una realta’ e’ quella del lavoro e, finiti i tempi, le persone se ne vanno, allora non riescono a crescere ne’ a integrarsi ne’ a stabilire quelle relazioni che sono necessarie perche’ l’ immigrazione diventi una risorsa. Pertanto – ha continuato – si mantengono gli elementi di timore e di difficolta’ che pure sono diffusi tra le nostre popolazioni e non si da’ un’ opportunita’ a queste persone.
E’ una legge che condanna a una mobilita’ estrema le persone che vengono anche per lavorare”. Nel suo intervento, inoltre, Pezzotta ha rilevato che il nuovo Dpef ”non chiarisce nulla per quanto riguarda l’ aspetto dell’ immigrazione” e ”dice pochissimo anche sulla cooperazione internazionale”. ”Spero – ha aggiunto – nella legge finanziaria, che rilanci gli impegni assunti dal presidente del consiglio al G8”. ”La Bossi-Fini – ha poi ripreso Pezzotta – e’ una legge sbagliata perche’ ha tratti fortemente ideologici, ma vi e’ una crescita nella consapevolezza generale che non e’ una buona legge”.
Il segretario della Cisl ha inoltre fatto un appello per l’ Africa: ”non e’ soltanto una questione di fame, guerra e miseria – ha osservato – ma c’ e’ un patrimonio umano, di relazioni e di culture che rischia di essere svuotato. E’ tempo che tutti assumano la questione africana e ieri – ha concluso – nell’ incontro che abbiamo avuto come Cgil, Cisl e Uil col ministro Frattini abbiamo chiesto che nel semestre di presidenza dell’ Italia lanci in Europa questa questione”.
Alla domanda conclusiva della conferenza stampa con i giornalisti, infine, il segretario generale della Cisl ha ribadito il suo impegno, proprio in correlazione con il fenomeno migratorio, per la riconversione del settore bellico italiano europeo, non nascondendo tuttavia una contraddizione che l’intero sindacato vive: la garanzia dei posti di lavoro attuali, a fronte di una trasformazione del mercato bellico. “Abbiamo difeso la Legge 185 per la trasparenza del commercio delle armi, ma questo non è bastato, lo sappiamo. Il processo di riqualificazione dell’industria bellica però non è un fenomeno a breve durata, ci vorrà del tempo”.
Info: www.meetingloreto.it
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