Famiglia

L’ora di palestra arriva negli asili

Con il nuovo anno scolastico milioni di bambini avranno i loro maestri di ginnastica:lo ha deciso il ministro Berlinguer,dopo il fallimento dell’intesa con il Coni.

di Pasquale Coccia

Sarà perché i bambini ?palla? e scordinati non sono più un?esclusiva di centri commerciali e parchi del divertimento americani, perché un futuro asso dello sport conviene aggiudicarselo all?asilo o perché gli insegnanti di educazione fisica a spasso per l?Italia sono almeno 20 mila. Ma finalmente il ministro Berlinguer ha messo a segno un bel colpo. O, meglio, una riforma attesa da tempo che per il prossimo anno scolastico prevede l?ora di educazione fisica anche nelle scuole materne ed elementari. Da settembre insomma, milioni di bambini italiani smetteranno di abbozzare qualche piegamento tra i banchi ed entreranno in palestra. Assistiti da insegnati con tutte le carte in regola.
Una riforma che finalmente dovrebbe accorciare la distanza abissale tra il nostro Paese e il resto degli Stati europei. Mentre, infatti, nelle elementari di mezza Europa già da tempo si praticano cinque ore di attività motoria settimanali organizzate da veri insegnanti di educazione fisica, qui da noi la ginnastica rimane una bella parola sui programmi ministeriali e la sua pratica dipende dalla buona volontà delle maestre. Sì, proprio quelle di italiano o matematica cui, per legge, è richiesto di mettersi in tutta e passare come se niente fosse dalle tabelline alle capriole. E le cose non vanno meglio negli asili, dove un?attività psicomotoria continuativa e organizzata è praticamente insesistente. Il risultato? «È sotto gli occhi di tutti», risponde il presidente della Confederazione associazioni degli insegnanti di educazione fisica Bruno Mantovani, «i ragazzi della scuola media manifestano una povertà motoria notevole dovuta alla mancanza di movimento accumulata nella scuola materna ed elementare, alla quale si aggiunge l?alto numero di ore trascorse quotidianamente davanti alla televisione o al computer». Ma possibile che fino a oggi nessuno si fosse accorto dello scatafascio in cui versa l?educazione fisica dei nostri ragazzi? «Da anni denunciamo l?insufficienza quantitativa e qualitativa delle attività motorie nelle scuole», afferma Mantovani, «ed è significativo che il ministro accolga la nostra proposta di introdurre l?educazione fisica anche all?asilo e alle elementari dopo il naufragio del suo accordo con il Coni». Un protocollo di intesa, siglato dal ministro per la Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer due anni fa, che consentiva agli allenatori delle varie federazioni sportive di promuovere nelle scuole le loro attività. Ma non, almeno sulla carta, di trasformare la loro missione in un assalto selettivo-agonistico dei bambini più promettenti.
Un accordo da molti ribattezzato ?truffa Coni-Berlinguer? che il responsabile del settore educazione fisica e sportiva del ministero della Pubblica istruzione Luigi Calcerano commenta con disappunto. «Le proposte delle Federazioni e di altri enti nella maggioranza dei casi hanno prodotto solo disinteresse culturale nelle insegnanti e non hanno modificato minimamente la loro apatia progettuale nei confronti dell?attività motoria. Dovranno essere eliminate le finalità collegate esclusivamente all?auto affermazione e al successo, impropriamente sollecitate da organismi ed enti esterni alla scuola». Equivoci che il nuovo progetto di Berlinguer, elaborato proprio da Calcerano, esclude. «Il nuovo progetto», aggiunge Mantovani, prevede la continuità dell?attività motoria dall?asilo, dove il corpo diventa per il bambino anche strumento di apprendimento e scoperta del mondo, alla scuola superiore».
Un passo importante, dunque, che tra le altre cose consentirà a molti genitori italiani di evitare il mercato dell?attività sportiva esterna alla scuola non sempre qualificata e spesso permeata da interessi agonistici esasperati. Ma, soprattutto, migliorerà la salute dei bambini e garantirà loro di praticare un?attività motoria anche tra le mure scolastiche senza correre il rischio di fare qualche movimento sbagliato. O di interpretare l?irrequietezza e gli sfoghi di molti ragazzi come disturbi psicologici da curare con pasticche e terapie varie.

E in ogni scuola un club sportivo

La proposta elaborata dal responsabile del settore educazione fisica e sportiva del ministero della pubblica istruzione Luigi Calcerano, prevede anche l? istituzione dell?associazionismo sportivo scolastico nella media inferiore e superiore. Ogni scuola darà vita al proprio interno a un?associazione sportiva, che non solo avrà il compito di promuovere l?attività tra i propri alunni, ma si occuperà di stabilire una rete di collegamenti con le altre del territorio circostante, al fine di organizzare un vero e proprio campionato per le varie specialità sportive e di garantire agli studenti un?attività duratura per tutto l?anno scolastico. Attualmente nelle scuole manca un campionato annuale e spesso le dispute si risolvono all?interno del proprio istituto e nel giro di poco tempo. In un prossimo futuro, gli insegnanti di educazione fisica, che saranno i responsabili principali dell?associazione sportiva, potranno garantire loro anche questo diritto. È un modello che in Francia è operativo da anni e ha suscitato entusiasmo tra gli studenti.

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