Avete notato? Sono scomparsi i convegni. Per fortuna, direte. Certo, ricordo il 2003, anno europeo delle persone con disabilità. Si era creata una specie di “compagnia di giro” , attori protagonisti, controfigure, testimoni, esordienti, vecchie glorie. Si andava da Nord a Sud, da Est a Ovest, a raccontare i nuovi diritti, le nuove parole, le nuove speranze. Confermo: è stato utile, anche se faticoso. Le ricadute si vedono a distanza di tempo. Ma la chiamai, allora, la “convegnite”, ovvero il male oscuro delle associazioni, che faticano a trovare un terreno concreto di confronto con il mondo là fuori.
Oggi mi accorgo di essere circondato di feste e di festival: la salute, la filosofia, la scienza, la matematica… adesso perfino i diritti. Tutto quanto diventa festival. Forse siamo davvero sul Titanic, e viviamo in un’enorme alcolica happy hour, in attesa di qualcosa… Arriverà?
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