Non profit
Looking4, dall’evento conclusivo l’input a immaginare il futuro
Si è chiuso al Piccolo Teatro Strehler di Milano il percorso voluto da Fondazione Cariplo per i suoi trent’anni: cinque tappe nei territori in un itinerario partecipativo che ha fatto emergere tra le priorità le nuove povertà e il cambiamento climatico. «Oggi dobbiamo essere coscienti di voler vivere un presente in cui si costruisce un futuro» ha detto il presidente Giovanni Fosti in chiusura con l’appello a «lavorare tutti insieme: filantropia, istituzioni e imprese»
Il ciclo di incontri sul territorio lombardo realizzato nell’ambito del progetto Looking4 di Fondazione Cariplo, ideato in occasione del suoi 30 anni di attività, si è chiuso nella mattina di giovedì 14 luglio con un evento al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Un mattinata densa di interventi e riflessioni che hanno aiutato anche a ripercorrere i contenuti emersi nei quattro incontri del mese di giugno che hanno visto il coinvolgimento di oltre 100 relatori, con 1.500 partecipanti la metà dei quali ha contribuito ai tavoli di lavoro.
Le nuove povertà, la questione ambientale così come la partecipazione culturale e la ricerca scientifica necessitano di nuove modalità per essere lette e affrontate e di una nuova consapevolezza nella popolazione. Dalla necessità di fare rete a una nuova visione strategica, da nuove modalità di visibilità e condivisione a nuove forme di rapporti con le istituzioni, dalla necessità di generare nuove culture per rafforzare le azioni territoriali a modalità di comunicazione idonee per aiutare a capire e focalizzare i problemi.
Queste le tematiche cruciali tracciate durante il percorso sul territorio, rafforzate anche dai risultati di una survey, realizzata da Evaluation Lab di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, condotta tra più di 2500 persone tra cittadini comuni e persone interessate agli eventi di “Looking4” alle quali è stato chiesto quali siano le priorità, le preoccupazioni e i problemi principali che le comunità si trovano ad affrontare. Dall’indagine effettuate si comprende come le priorità comuni tra gli intervistati siano quelle legate all’aumento della povertà, al cambiamento climatico, alle difficoltà di accesso al mondo del lavoro. Spunti questi che confermano la strada intrapresa dalla Fondazione in questo percorso di ascolto e che saranno la base su cui sarà elaborato un “atlante dei bisogni e delle risorse delle comunità di domani” per fare tesoro dell’ascolto avvenuto nel percorso e tracciare nuove linee di lavoro condiviso. A illustrare il percorso il direttore generale Sergio Urbani che ha sottolineato come se si volesse fare un ritratto di chi ha partecipato si dovrebbe parlare di una donna (59% dei partecipanti), over 40 e con alti titoli di studio (80% laurea) «Un pubblico che si prende cura anche se manca la comunicazione con i giovani». I dati di questo atlante dei bisogni serviranno a costruire la programmazione del 2023.
A tessere le fila dei tanti interventi sono stati Mario Calabresi e Monica Peruzzi. Ad aprire l’incontro gli interventi istituzionali del presidente della regione Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala preceduti dalla lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato: «Le Fondazioni – e la Cariplo che, in esse, ha saputo rappresentare un momento di riferimento – costituiscono una articolazione preziosa della nostra collettività, contribuendo al superamento, con programmi come quelli della Fondazione con il Sud e quelli per il contrasto della povertà educativa minorile, delle disuguaglianze che affliggono ancora il nostro Paese».
Da parte di Fontana particolare apprezzamento è andato al metodo dell’ascolto e della partecipazione come «metodo giusto per prendere le decisioni» ribadendo come la sussidiarietà ne sia «principio fondante». Il sindaco Sala ha sottolineato l’attitudine ambrosiana della «tenacia e della costanza nel fare passi avanti», una capacità di rinnovarsi che sono necessarie per «trovare formule per le alleanze a favore del bene della comunità».
Nel suo intervento la vicepresidente di Fondazione Cariplo, Claudia Sorlini, ricordando la fase storica difficile in cui ci troviamo ha sottolineato «l’ascolto e la full immersion nei territori ci ha ricaricato, perché si è potuta cogliere la propositività e la voglia di comunità inclusive».
A ripercorrere le tappe più significative di questi 30 anni con gli interventi di chi ha guidato la fondazione in qualità di presidente: Roberto Mazzotta (alla guida di Fondazione Cariplo dal dicembre 1991 al febbraio 1996) e Giuseppe Guzzetti, (dal 5 febbraio 1997 al 28 maggio 2019). Se Mazzotta ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita delle fondazioni che ha sottolineato essere «enti intermedi, strumenti di connessione. Senza gli enti intermedi le società imbarbariscono e le economie impoveriscono», Guzzetti ha portato la sua testimonianza sugli ultimi anni e in particolare ha voluto ricordare la nascita del progetto Qubi per contrastare la povertà educativa nel territorio milanese e lombardo e poi la Fondazione Con i Bambini che «in questi anni ha recuperato 520mila bambini, di cui 220mila al sud. Lo Stato non ce la fa più», ha chiosato Guzzetti che nel suo intervento ha ricordato come nel periodo pandemico le fondazioni di comunità e la stessa fondazione Cariplo abbiano «fatto anche cose che non le spettavano e questa è supplenza nei confronti della Stato, non non sussidiarietà».
Per il Sottosegretario Roberto Garofoli, che è intervenuto in streaming da Roma l’esperienza di Con i Bambini è un «esempio virtuoso di partenariato con i soggetti organizzati delle libertà sociale che ha l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno».
L’attuale contesto che stiamo vivendo e il contributo che il settore non profit può offrire è stato approfondito nel corso della tavola rotonda (nella foto) con Paolo Magri, direttore dell'Istituto per gli studi di politica internazionale, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, Valeria Negrini, vice presidente di Fondazione Cariplo e Francesco Profumo, presidente Acri, l’associazione che in Italia riunisce le fondazioni di origine bancaria e che ha sottolineato il ruolo fondamentale della fondazioni che «non sono un bancomat, ma agenti di sviluppo» e quindi importanti nel processo di accompagnamento che permetta di utilizzare al meglio le risorse a disposizione grazie al Pnrr. A questa ultima tappa di Looking4 è arrivato anche il messaggio di Delphine Moralis, ceo di Philea, l’ente internazionale a cui Fondazione Cariplo aderisce e che riunisce le organizzazioni filantropiche europee.
A chiudere la mattinata il presidente Giovanni Fosti (nella foto) che nel riprendere gli interventi di Mazzotta e GUzzetti ha detto «ci hanno riportato al tempo in cui le cattedrali erano bianche, cioè a quando le cose venivano costruite in un presente che costruisce il futuro e noi dobbiamo oggi agire nello stesso tempo». Ha poi ricordato le principali sfide: il tema green e il mondo digitale «dobbiamo guardare non indietro ma all’oggi guardando al futuro». Nel suo intervento non è mancato un richiamo al disagio degli adolescenti e alla povertà educativa.
Da qui il valore del percorso fatto perché «abbiamo bisogno di rafforzare le infrastrutture fatte di passioni ed energie e lavorare su questo ecosistema. Tutte le persone e i soggetti che si sono coinvolti in questo percorso hanno dato prova di grande vitalità. Ne è emersa una rete incredibilmente creativa e innovativa che costituisce un asset fondamentale per la tenuta e la crescita dei territori e di tutto il Paese. Davanti a sfide sempre più complesse, è indispensabile investire su questa infrastruttura sociale – fatta di competenze, di energie e di legami – che rende la comunità capace di collaborare con le istituzioni e con le imprese per la costruzione di un futuro a cui tutti possano prendere parte».
Nelle immagini alcuni momenti della mattinata al Piccolo Teatro Strehler in occasione di Looking4
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