Medio Oriente
L’Onu sospende le distribuzioni di aiuti a Nord di Gaza: «Mancano le condizioni di sicurezza»
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite sta sospendendo le consegne di aiuti alimentari salvavita nel Nord di Gaza fino a quando non ci saranno le condizioni per una distribuzione sicura. Ma a Nord della Striscia la situazione è disperata: gli screening nutrizionali condotti nei rifugi e nei centri sanitari del nord hanno rilevato che il 15,6% - ovvero 1 bambino su 6 sotto i 2 anni - è gravemente malnutrito
di Redazione
«La decisione di sospendere le consegne nel nord della Striscia di Gaza non è stata presa a cuor leggero, perché sappiamo che significa che la situazione lì si deteriorerà ulteriormente e che altre persone rischiano di morire di fame», si legge nella nota dell’agenzia. «Il programma alimentare mondiale (Pam) è profondamente impegnato a raggiungere urgentemente le persone disperate in tutta Gaza, ma è necessario garantire la sicurezza e l’incolumità degli aiuti alimentari – e delle persone che li ricevono».
«Le consegne erano riprese domenica dopo una sospensione di tre settimane a seguito dell’attacco a un camion dell’Unrwa e a causa dell’assenza di un sistema di notifica umanitaria funzionante», prosegue la comunicazione. «Il piano prevedeva l’invio di dieci camion di cibo per sette giorni consecutivi, per contribuire ad arginare la marea di fame e disperazione e per iniziare a creare fiducia nelle comunità sul fatto che ci sarebbe stato cibo sufficiente per tutti. Domenica, quando il Pam ha iniziato il percorso verso Gaza City, il convoglio è stato circondato da folle di persone affamate vicino al checkpoint di Wadi Gaza. Prima respingendo i numerosi tentativi di salire a bordo dei nostri camion, poi affrontando gli spari una volta entrati a Gaza City, il nostro team è riuscito a distribuire una piccola quantità di cibo lungo il percorso. Lunedì, il viaggio del secondo convoglio verso nord ha affrontato il caos e la violenza più totale a causa del collasso dell’ordine civile. Diversi camion sono stati saccheggiati tra Khan Younes e Deir al Balah e un camionista è stato picchiato. La farina rimanente è stata distribuita spontaneamente dai camion nella città di Gaza, tra alta tensione e rabbia esplosiva».
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«A dicembre», continua la nota, «il rapporto sulla classificazione integrata delle fasi redatto da 15 agenzie, tra cui il Pam, ha avvertito del rischio di carestia nel nord di Gaza entro maggio, a meno che le condizioni non migliorino in modo decisivo. Alla fine di gennaio, dopo aver consegnato cibo al nord, abbiamo riferito del rapido deterioramento delle condizioni. Negli ultimi due giorni le nostre squadre hanno assistito a livelli di disperazione senza precedenti. Gli ultimi rapporti confermano che Gaza sta precipitando nella fame e nelle malattie. Il cibo e l’acqua potabile sono diventati incredibilmente scarsi e le malattie sono diffuse, compromettendo la nutrizione e l’immunità di donne e bambini e provocando un’impennata della malnutrizione acuta. Le persone stanno già morendo per cause legate alla fame. Un rapporto pubblicato lunedì dall’Unicef e dal Pam, basato su dati recenti, rileva che la situazione è particolarmente estrema nella Striscia di Gaza settentrionale. Gli screening nutrizionali condotti nei rifugi e nei centri sanitari del nord hanno rilevato che il 15,6% – ovvero 1 bambino su 6 sotto i 2 anni – è gravemente malnutrito».
«Il Pam cercherà di riprendere le consegne in modo responsabile il prima possibile. Per evitare una catastrofe è urgente un’espansione su larga scala del flusso di assistenza verso il nord di Gaza. Per raggiungere questo obiettivo ha bisogno di volumi significativamente più elevati di cibo che entrino nella Striscia di Gaza da più vie; inoltre, i punti di passaggio a nord di Gaza devono essere aperti. Sono necessari un sistema di notifica umanitaria funzionante e una rete di comunicazione stabile. E la sicurezza, per il nostro personale e i nostri partner e per le persone che serviamo, deve essere facilitata. Gaza è appesa a un filo e il Pam deve essere messo in grado di invertire la rotta verso la carestia per migliaia di persone che soffrono disperatamente la fame».
Credit foto AP/Mohammed Hajjar
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