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L’Onu “quasi sicura” della presenza di soldati rwandesi in Rdc
Il portavoce della Monuc conferma con "quasi certezza" le voci sempre più insistenti dei congolesi riguardo la presenza dei rwandesi in Congo/Kinshasa
“E’ stabilito, quasi con certezza, che soldati rwandesi sono passati su questo asse” ha dichiarato all’Afp Jacqueline Chenard, il portavoce del battaglione della Missione delle Nazioni Unite in Repubblica Democratica del Congo a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu.
L’asse a cui si riferisce la Chenard parte da Rutshuru, circa 75 km a nord di Goma, fino a un gruppo di villaggi di Ikobo, 60 km a nordest di Rutshuru. Da oltre due settimane sono segnalate una serie di attività militari confermate da una missione di verificazione della Monuc che ha raccolto testimonianze di civili congolesi.
“Non vi sono più attività militari segnalate in questa zona, così come non vene sono in altre aree del nord Kivu” ha aggiunto la Chenard.
Il Rwanda aveva deciso di inviare le sue truppe in Rdc per dare la caccia ai ribelli rwandesi hutu, ritenuti colpevoli di aver partecipato al genocidio avvenuto in Rwanda nel 1994. Secondo l’Afp, alcune fonti davano per certo la presenza di questi ribelli a Ikobo. Chenard ha parlato di alcune persone rimaste “vittime” dagli incendi verificatisi nei villaggi circostanti Lusamambo. La maggior parte degli abitanti è fuggita all’arrivo dei soldati e ora si contano oltre 5mila civili sfollati. Secondo le tesimonianze, questi soldati erano molto ben equipaggiati, parlavano il kinyarwanda (la lingua ufficiale del Rwanda, diffusa anche nell’est della Rdc), non conoscevano molto bene la regione e non erano familiari con il franco congolese.
La distinzione tra soldati rwandesi e soldati congolesi è difficile da fare. E finora nessuna fonte indipendente è riuscita a affermare in maniera categorica che i militari rwandesi sono in Rdc.
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