Sostenibilità

L’Onu mette al bando i fumatori

L'organizzazione mondiale della sanità (Oms) non assumerà più personale con il vizio della sigaretta

di Christian Benna

Onu no smoking. Neppure nei “gabbiotti” della tolleranza, né all’aperto o in casa propria. Chi riesce a strappare un contratto al World Wealth Organization (Oms, l’acronimo italiano) deve essere “pulito”, lontano anni luce dal tabagismo. Lo ha deciso nei giorni scorsi l’agenzia della sanità delle Nazioni Unite con base a Ginevra, per presevare la sua immagine di alfiere nella battaglia contro le morti (circa 5 milioni l’anno) causate dal fumo. Da ora in poi gli annunci per il reclutamento di personale porteranno questo slogan-avvertenza: “L’Oms ha un ambiente libero dal fumo e non assume né consumatori di sigarette né chi utilizza tabacco in altro modo”.
Un provvedimento che però ha gettato nello sconcerto il sindacato dell’organizzazione, lo Staff Union, ravvedendo nella misura una palese violazione dei diritti della persone. Restano al sicuro – per il momento – i fumatori già assunti. Per loro invece ci sono programmi intensivi per farla finita per sempre col vizio del tabacco. I dipendenti dell’Oms sono oltre 2.400.

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