Famiglia

L’Onu denuncia: solo 300 milioni dall’Occidente per il Salvador

Catherine Bertini, direttore del Programma alimentare, accusa: i Paesi ricchi hanno contribuito per meno del 2% al nostro sforzo. Unico donatore, il Canada

di Gabriella Meroni

La nuova scossa di terremoto in Salvador ha lasciato senza casa né cibo e in disperato bisogno di aiuti umanitari oltre 100 mila persone, che si aggiungono alle 200 mila bisognose di urgente assistenza dopo la scossa del mese scorso. Lo ha detto oggi il direttore esecutivo del World Food Programme Catherine Bertini intervenendo nel corso del comitato esecutivo dell’agenzia alimentare delle Nazioni Unite, in corso a Roma. La Bertini ha rivolto alla comunità internazionale una richiesta urgente di finanziamento a favore delle vittime di entrambe le scosse, spiegando che e atuali riseve nella zona sono sufficienti per sfamare 200 mila persone per non più di due settimane. Il mese scorso il Wfp aveva lanciato un’operazione di emergenza da 10 milioni di dollari, ma fino a questo momento ha ricevuto solo una donazione, da parte del governo canadese, di 164 mila dollari (circa 300 milioni di lire). Sebbene l’agenzia abbia fatto ricorso a un milione di dollari dal fondo speciale per le emergenze, l’operazione Salvador risulta al momento clamorosamente sottofinanziata dalla comunità internazionale: meno del 2%. E questo benché il tasso di distruzione in alcune aree abbia toccato il 70%, la gente dorma nelle strade e siano stati contati migliaia di morti. “Il Wfp continuerà a lavorare, anzi intendiamo accelerare i tempi di intervento in Salvador”, ha concluso Bertini, “ma per far questo è necessario che la comunità internazionale contribuisca con un finanziamento di 3 milioni di dollari”.


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