Mondo

L’Onu definisce scorrette le accuse di Msf sull’Angola

Le Nazioni unite affidano al coordinatore umanitario in Angola la replica alle accuse di Medici senza frontiere sulla lentezza nei soccorsi

di Redazione

“Le accuse mosse nei confronti delle Nazioni Unite da Medici senza frontiere (Msf) sono palesemente scorrette”. L’Onu ha così affidato alle parole di Erick de Mulin, il suo coordinatore umanitario in Angola, la risposta alla denuncia di Msf, secondo cui si procede con lentezza “sbalorditiva” alla consegna di aiuti e soccorsi alle centinaia di migliaia di vittime della carestia che ha colpito l’Angola. “Le Nazioni Unite hanno più volte richiamato l’attenzione internazionale sulla crisi che il Paese sta vivendo e hanno sempre lavorato senza sosta per cercare di ottenere dai donatori più aiuti”, ha continuato de Mulin. Msf nel suo messaggio non si era infatti – fa notare l’agenzia Misna – limitata a denunciare la gravissima situazione in cui versa la popolazione, ma aveva puntato il dito contro le agenzie internazionali che con il loro comportamento starebbero aggravando quello che si avvia a diventare un disastro umanitario con pochi paragoni in Africa. Nella lista degli accusati l’organizzazione francese ha inserito proprio tutte le parti coinvolte. Oltre alla Nazioni Unite, critiche sono piovute addosso al governo angolano, al Programma alimentare mondiale (Pam) e all?Ufficio per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha). “Il mondo sta coscientemente lasciando gli angolani morire di fame”, aveva dichiarato il presidente di Msf. Ma secondo le Nazioni Unite l’organizzazione francese ha interpretato male quello che sta accadendo nel Paese africano. “Msf ha perso di vista i punti chiave della particolare congiuntura che sta colpendo l’Angola”, sottolinea de Mulin spiegando che la carestia e gli effetti della pluriennale guerra civile da poco terminata hanno ridotto alla fame la stragrande maggioranza della gente. Secondo il coordinatore angolano degli affari umanitari delle Nazioni Unite – riferisce ancora l’agenzia Misna – “l’Onu non ha sufficienti risorse al momento per lanciare dei programmi estesi, inclusi quelli relativi ad una distribuzione di cibo generale “.


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