Welfare

L’Onu: così si rovina un modello

J'accuse di Laura Boldrini, rappresentante in italia dell'Alto commissariato per i rifugiati

di Emanuela Citterio

È senza voce, al telefono, Laura Boldrini. La rappresentante in Italia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati denuncia da mesi il rischio di collasso del Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, arrivato in alcuni momenti a ospitare 2mila migranti contro gli 800 previsti. «Quello che rammarica di più è che prima c’era un modello che funzionava, una gestione responsabile degli arrivi e dell’accoglienza, un difficile equilibrio raggiunto con il contribuito prezioso delle organizzazioni presenti nel centro, da Save the children alla Croce Rossa, alle cooperative. Questo equilibrio è andato letteralmente in fumo».

La rivolta degli immigrati, con l’incendio che ha distrutto una parte del Cie di Lampedusa, era più che prevedibile, secondo la portavoce dell’Acnur. «Fin dall’inizio abbiamo manifestato perplessità sulle nuove disposizioni del governo. Cambiare con un decreto la natura di un centro (da Centro di Prima accoglienza-Cpt a Centro di identificazione ed espulsione-Cie, ndr) ci è sembrato un passo quanto meno azzardato, c’è una bella differenza fra accoglienza ed espulsione. Ma soprattutto non è stata fornita nessuna alternativa a un modello che funzionava».

La portavoce dell’Acnur sottolinea che «il 75% dei 36.00 stranieri arrivati in Italia via mare l’anno scorso, ha chiesto asilo. Molti di loro provengono da paesi in conflitto, come Somalia, Eritrea o Darfur, perciò a a metà di loro è stato concesso». «Acnur» afferma Boldrini «condivide in pieno» la proposta del Tavolo Asilo, di cui fanno parte associazioni come Amnesty International e Medici senza frontiere: «Il centro di Lampedusa deve tornare ad essere un luogo di primo soccorso, con permanenze brevi. Appena possibile gli immigrati irregolari devono essere trasferiti in centri idonei a valutare la loro condizione giuridica. Non è ammissibile e nemmeno razionale che rimangano ammassati per mesi a Lampedusa».


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