Welfare

Londra: partner di deputati gay equiparati a coniugi

Avranno gli stessi diritti in materia di previdenza

di Gabriella Meroni

Cambiano le regole di Westminster: i partner gay e non sposati dei deputati britannici avranno gli stessi diritti pensionistici dei coniugi dei membri del parlamento. La decisione, che entrera’ in vigore a ottobre, e’ stata presa in seguito a un voto ai Comuni con il quale i deputati l’anno scorso avevano dato il via libera alla presentazione della questione ai fiduciari del fondo pensione dei parlamentari. I fiduciari a loro volta, secondo quanto riferisce oggi la stampa britannica, si sarebbero espressi a favore dell’estensione dei diritti a conviventi e partner gay. La notizia ha sollevato polemiche in Gran Bretagna in quanto per altri lavoratori del settore pubblico valgono ancore le vecchie norme: niente matrimonio, niente pensione. Il sindacato nazionale degli insegnanti ha accusato il governo di ipocrisia. ”Ormai siamo abituati – ha detto un portavoce – al fatto che c’e’ una regola per i deputati e una regola completamente diversa per tutti gli altri”. Anche secondo la Unison, il sindacato dei dipendenti pubblici, il governo ”discrimina chi vive al di fuori del vincolo del matrimonio”. Un portavoce ha chiesto all’esecutivo di ”mettere mano al portafoglio e provvedere alla spesa annua di circa 80 milioni di sterline (128 milioni di euro) necessaria per assicurare a partner gay e convinventi di dipendenti del servizio sanitario gli stessi diritti dei deputati”. Evans Harris, deputato liberal-democratico che ha guidato la campagna della camera dei Comuni, ha sottolineato che gli stessi diritti vanno estesi a tutto il settore pubblico. ”Il cambiamento a Westminster – ha detto – spingera’ i deputati ad assicurare che anche lavoratori meno agiati, come i dipendenti del servizio sanitario, possano usufruire degli stessi benefici”.


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