Mondo

Londra: ex diplomatici vs Blair succube di Bush

Mossa senza precedenti di 52 ex ambasciatori Uk che hanno inviato una lettera a Blair in cui gli chiedono una reale influenza come leale alleato sulla politica di Bush in Iraq ''condannata al fallim

di Paolo Manzo

Con una mossa senza precedenti, 52 ex ambasciatori britannici hanno inviato una lettera a Tony Blair in cui si chiede al premier britannico di iniziare a svolgere effettivamente ”una reale influenza come leale alleato” sulla politica di George Bush in Iraq e Medio Oriente ”condannata al fallimento”. Oppure smetta di sostenerla. ”Sentiamo che sia venuto il momento di rendere pubbliche le nostre preoccupazioni – si legge nella lettera che i diplomatici, tra i quali gli ex rappresentanti di Londra a Tel Aviv e Baghdad – e speriamo che queste siano affrontate in Parlamento, portando ad un sostanziale cambiamento”. Secca la replica di Downing Street: gli ex diplomatici, ha risposto un portavoce, ”hanno il diritto di avere le loro opinioni, sottolineo pero’ che i nostri obiettivi in Iraq e per il conflitto palestinese rimangono la stabilita’, la pace e la liberta’ per il Medio Oriente”. Il portavoce ha poi rifiutato l’idea che si debbano ”dare dei punteggi” al livello di influenza che Blair esercita su Bush e viceversa. Il coordinatore dell’iniziativa, l’ex ambasciatore in Libia, Oliver Miles, ha spiegato che essa non vuole essere un attacco politico a Blair ma solo un modo per far sentire la voce di specialisti del settore preoccupati dal modo in cui la coalizione guidata dagli Stati Uniti, e appoggiata in primis dalla Gran Bretagna, sia andata in guerra ”senza avere nessun piano efficace” per il dopoguerra iracheno. Nella lettera gli ex diplomatici sottolineano come le loro posizioni siano ”ampiamente condivise al Foreing Office, anche se non dal ministro degli Esteri”. E si rimprovera Blair per aver dato il suo placet alla politica Usa che sembra non aver rispetto della vita dei civili in Iraq e che ha dato il via libera all’inziativa di Ariel Sharon per il riconoscimento di insediamenti illegali.


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