Formazione

Londra: educare bene i ragazzi fa risparmiare lo Stato

Lo sostiene il numero di domani del British Medical Journal. Che fa i conti: lo Stato spende 10 volte di più per ragazzi "difficiili" che per quelli sereni

di Gabriella Meroni

I ragazzi “difficili” costano caro allo Stato, che spende, per risolvere i loro problemi, dieci volte di piu’ rispetto ai loro coetanei. Questi i risultati di due studi condotti dal King’s College di Londra e pubblicati domani sul British Medical Journal: il primo fa i conti, il secondo sottolinea la necessita’ di interventi tempestivi e della collaborazione dei genitori per impedire che un ragazzo con problemi diventi un adulto disadattato, emarginato e costoso per la societa’. L’equipe britannica, coordinata da Stephen Scott, ha analizzato i costi sostenuti dall’assistenza pubblica per 142 giovani con comportamento anti-sociale, seguendoli dai 10 anni d’eta’ fino alla soglia dei 30. La spesa e’ risultata dieci volte maggiore rispetto ai loro coetanei senza problemi particolari: a incidere sono i guai con la giustizia, la necessita’ di programmi di rieducazione, l’assistenza domiciliare, i sussidi, tutte voci che fanno lievitare, inevitabilmente, ‘il conto’. Grazie a interventi precoci, pero’, il prezzo dell’esclusione sociale potrebbe essere meno ‘salato’, come dimostra il secondo studio dei ricercatori britannici. La palla passa, in questo caso, ai genitori che dovrebbero essere ‘addestrati’ a aiutati, partecipando a programmi di gruppo, nel rapporto con figli difficili. Cosi’ hanno fatto le mamme e i papa’ di 90 ragazzini, che hanno poi mostrato notevoli miglioramenti nel carattere e nel comportamento rispetto ai 51 coetanei con genitori che non avevano seguito alcun programma.


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