Cultura
Londra: cala consenso popolare verso guerra
Il pendolo degli umori volge contro il leader del Labour, secondo quanto pubblica il "Daily Telegraph". Solo poco più della metà dei britannici ora approva il conflitto
Per la prima volta dall’inizio della guerra in Iraq è in calo in Gran Bretagna il consenso dell’opinione pubblica nei confronti del conflitto voluto dal premier Tony Blair e dal suo governo laburista di concerto con gli Stati Uniti. Stando a un sondaggio condotto dall’agenzia demoscopica ‘YouGov’ per conto del quotidiano ‘The Daily Telegraph’, la maggioranza resta invece favorevole: ma, se ancora il 27 marzo scorso era pari al 59 per cento, ora è scesa al 54 per cento.
Inoltre si vanno sempre più diffondendo le opinioni secondo cui, da un lato, la guerra durerà assai più a lungo di quanto non fosse stato previsto inizialmente; e, dall’altro lato, le forze alleate non stanno comportandosi sul campo bene come si era pensato.
Il 56 per cento dei 1.004 adulti interpellati da ‘YouGov’ si dicono convinti che occorreranno alcuni mesi prima che le truppe anglo-americane riescano a debellare il “grosso” di quelle irachene: rispetto a quattro giorni fa si tratta di ben il 19 per cento in più, e lo stesso inciso relativo alla parte preponderante delle forze nemiche lascia intendere come i più si aspettino che guerriglia e scaramucce di disturbo continueranno anche più a lungo.
Solo il 7 per cento del campione è del parere che basteranno una o due settimane per venire a capo della resistenza irachena; in precedenza erano il 20 per cento. Inoltre 38 britannici su cento adesso si oppongono alla guerra in sé: sebbene meno marcato, anche in questo caso resta comunque significativo il divario rispetto ai dati del 27 marzo: tre punti percentuali in più.
Analogamente ha perso il 3 per cento il fronte di coloro i quali ritengono la guerra stia andando “molto bene”: ormai non sono complessivamente più dell’8 per cento. Stabile la quota dei pessimisti, che pensano il conflitto stia andando “molto male”: il 4 per cento erano, il 4 per cento sono rimasti. I più pensano che la guerra stia andando “abbastanza bene”, e sono il 57 per cento; ma quattro giorni orsono erano pari al 62. (Fonte: Cnn)
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.