Volontariato

Londra: 46% musulmani prima islamico poi inglese

Molte le questioni sollevate, e il sondaggio rivela che il 91% era contro le bombe del 7 luglio eche l'88% non trova nel Corano le giustificazioni per i fatti accaduti

di Redazione

Il 46% dei musulmani della Gran Bretagna si identifica principalmente con la sua religione e mette in secondo piano la sua cittadinanza britannic. E per il 50% dei musulmani britannici Il clero radicale musulmano che predica la violenza non ha perso i contatti con i più importanti principi musulmani. Il sondaggio di opinione, condotto da Sky news, rivela che più o meno la stessa quantità di intervistati si considera prima di tutto musulmano e poi cittadino britannico. Il sondaggio è stato condotto per telefono su 462 musulmani che risiedono nel Regno Unito. Per lo più prima degli attentati di ieri. Circa il 91% è contro le bombe del 7 luglio, ma il 2% sostiene ciò che hanno fatto gli attentatori. Per l’88% circa non si trovano giustificazioni nel Corano per ciò che è successo, ma il 5% pensa di sì. Gli intervistati dovevano esprimere il proprio giudizio sull’affermazione: ‘gli imam che predicano la violenza contro l’Occidente sono lontani dal principale modo di pensare dei musulmani’ Quasi la metà (46%) è contrario o molto contrario, mentre il 54% ritiene che gli attentatori agiscano in modo estraneo al pensiero musulmano. E il 46% pensa per prima cosa di essere un musulmano, poi un britannico. Il 42% non fa invece alcuna differenza. Solo il 12% crede prima di tutto di essere britannico e poi musulmano. Quando agli intervistati è stato chiesto se il ruolo della Gran Bretagna nella guerra in Iraq ha portato agli attentati-bomba di Londra, poco più del 60% ha detto che la guerra era da condannare, mentre il 40% non era d’accordo. Molti (79%) erano concordi nel ritenere che la comunità musulmana deve assumere maggior responsabilità nella prevenzione di giovani musulmani aspiranti kamikaze. Infine, sempre secondo il sondaggio di Sky news, uno su cinque (22%) dicono di aver provato in prima persona l’aumento di pregiudizi raziali e religiosi nei loro confronti dopo gli attacchi londinesi. Il 78%, invece, dice di non aver notato nessuna reazione violenta.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA