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L’ombra della nuova Ici sulle Onlus
Con l'imposta municipale unica a rischio l'esenzione per i soggetti impegnati nel sociale
di Redazione
Si chiama IMU, imposta municipale unica, sostituisce una serie di tasse relative al patrimonio immobiliare, a partire dall’Ici, e rischiano di doverla pagare anche le onlus, sino ad oggi esentate.
L’IMU è stata istituita con decreto legislativo dello scorso 4 agosto, noto come decreto sul federalismo fiscale municipale (nella foto, il ministro Roberto Calderoli). L’art. 4 dichiara che la nuova imposta sostituisce l’ICI. Da qui l’interpretazione secondo cui sono cancellate anche le relative esenzioni. Fra queste quelle relative ai soggetti «destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive culturali, ricreative e sportive», così come indicato della legge 504/1992 istitutiva dell’Ici.
L’IMU può essere istituita, spiega il decreto legislativo approvato il 4 agosto scorso, a decorrere dall’anno 2014, con deliberazione del consiglio comunale adottata entro il 30 novembre dell’anno precedente sul presupposto di consultazioni popolari svolte secondo lo statuto comunale.
La IMU sostituisce, per la componente immobiliare, oltre all’ICI-imposta comunale sugli immobili, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale, l’imposta di bollo, l’imposta sulle successioni e donazioni, le tasse ipotecarie, i tributi speciali catastali.
Al comma 5 dell’art. 4 del decreto si legge che l’imposta è ridotta alla metà nel caso in cui abbia ad oggetto immobili relativi all’esercizio di attività di impresa, arti e professioni ovvero posseduti da enti non commerciali.
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