Cultura

Lombardia, Premio speciale per la Pace ad Aung San Suu Kyi

L'onorificenza annunciata nel corso dell'incontro con Zawmin, portavoce del governo birmano in esilio

di Redazione

«Ho deciso di assegnare il Premio Speciale per la Pace alla leader dell’opposizione in Birmania e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi e, per disporre di informazioni aggiornate sulla delicata situazione in questo Paese, abbiamo stabilito un canale diretto per ricevere notizie». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al termine dell’incontro con Beaudee Zawmin, portavoce e membro anziano del Governo di Coalizione Nazionale della Birmania in esilio, ricevuto oggi nella sede della Regione.
Sarà lui, lunedì 3 dicembre, a ricevere dalle mani del presidente lombardo il Premio per la Pace, giunto alla sua nona edizione. E farà il possibile, al suo ritorno, per consegnarlo direttamente ad Aung San Suu Kyi che si trova agli arresti domiciliari.
Zawmin, nel corso del colloquio al quale era presente anche il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti internazionali, Robi Ronza, ha affermato che la situazione in Birmania non è cambiata molto. L’apparente tranquillità è determinata dal fatto che la popolazione ha paura a uscire di casa ma l’esplosione di una rivolta non si può escludere. Il portavoce del Governo in esilio ha anche ricordato che il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e molte persone stanno morendo per la fame o per malattie gravi come l’Aids.

Zawmin dopo aver ringraziato per le azioni di sensibilizzazione che Regione Lombardia ha promosso per far conoscere all’opinione pubblica il dramma birmano ha auspicato che anche il Governo italiano continui a tenere vivo l’interesse su quanto sta accadendo a Myanmar. Per Zawmin è opportuno che la Comunità Internazionale intervenga presso la Cina affinché metta l’esercito birmano “sotto pressione”. La possibile via d’uscita all’attuale situazione di stallo, in cui non si sa ancora quante tra le persone arrestate dall’Esercito siano state rilasciate, potrebbe consistere in un’iniziativa dell’Onu per favorire un dialogo tra l’esercito e l’opposizione.

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