Protesta

Lombardia, contro i tagli ai caregiver in centinaia sotto il Pirellone

“Difendiamo tutti insieme il diritto di esistere”. È questo il motto della manifestazione che martedì 16 aprile ha portato le associazioni delle persone con disabilità e non solo loro in piazza Duca d’Aosta. Convocati da Ledha e Fand Lombardia tutti insieme per chiedere al presidente Attilio Fontana e ai consiglieri regionali di stanziare i 10 milioni necessari perché sia garantito a tutti senza liste d’attesa il sostegno necessario

di Antonietta Nembri

«Vergogna», lo hanno gridato in tanti ritmandolo sotto il Pirellone le centinaia di persone che si sono date appuntamento in rappresentanza di quasi duecento associazioni di persone con disabilità e loro familiari e cooperative sociali che hanno aderito alla piattaforma della manifestazione “Difendiamo tutti insieme il diritto di esistere” lanciato dalla lega per i diritti delle persone con disabilità – Ledha e  la federazione delle associazioni nazionali delle persone con disabilità Fand Lombardia.

Dopo mesi di proteste e di un confronto iniziato non appena si è conosciuta la decisione della Giunta regionale che a fine 2023 ha “rimodulato”, in pratica tagliato, i contributi per i caregiver familiari (ne avevamo scritto qui nell’immediato e qui). 

Rimodulazioni e tagli

I problemi, messi in evidenza già a fine dicembre sono la rimodulazione del contributo mensile previsto dalla Misura B1 per i caregiver familiari che assistono persone con grave e gravissima disabilità (la riduzione dell’erogazione monetaria ora ammonta a circa 65 euro mensili) e di conseguenza il fatto che spostando le risorse regionali sulla riduzione del taglio ai contributi, non vi sono più risorse per rispondere a tutte le nuove richieste di accesso alla Misura B1: cosa che comporterà la creazione di liste d’attesa. 

Mancano 10 milioni

Eppure come è stato ripetuto più volte in piazza questa mattina basterebbero 10 milioni di euro per garantire, per quest’anno, a tutte le persone con disabilità – senza alcuna lista di attesa – di poter ricevere un sostegno adeguato per l’assistenza offerta dai loro caregiver familiari. Dieci milioni che sono la stessa cifra deliberata, come ha ricordato la consigliera regionale Lisa Noja (presente con altri colleghi di opposizione) «per la comunicazione istituzionale della giunta».


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Alla manifestazione erano presenti anche alcuni alcuni esponenti degli enti locali lombardi, come l’assessore Bertolé del Comune di Milano e la sua collega Messina del Comune di Bergamo.

La piattaforma della manifestazione oltre a chiedere i 10 milioni ha anche chiesto alla Regione Lombardia «di intervenire presso il Governo affinché siano stanziate e incrementate le risorse necessarie per poter avviare l’implementazione dei servizi previsti dal Piano Nazionale per la Non Autosufficienza».

Le ragioni dell’essere in piazza le spiega Alessandro Manfredi, presidente di Ledha Lombardia, come ascoltiamo nel video ripreso a pochi minuti prima dell’avvio della manifestazione.

Tanti gli interventi che si sono succeduti al microfono per ribadire che «sulla disabilità non si taglia», come ha detto con forza Angelo Achilli di Fand Lombardia che a chi dice che non ci sono fondi ricorda «i 4 miliardi di spese militari che creeranno altri mutilati in giro per il mondo». Achilli ha anche voluto sottolineare l’importanza del sostegno arrivato dalle organizzazioni nazionali come Fish, come pure di sindacati e Forum Terzo settore Lombardia.
Cristina Finazzi, di Uniti per l’autismo e del “Comitato caregiver familiari B1-B2 affondate Lombardia” ha voluto ricordare «siamo molto preoccupati di quello che succederà il 31 dicembre prossimo. Mi auguro che il nostro grido si alzi molto forte».

Gli interventi dal palco

Un manifestazione davvero corale quella che si è tenuta nella mattinata di martedì, con testimonianze e racconti. Tutti gli intervenuti hanno voluto dare le ragioni del loro essere in piazza, del loro voler prendere la parola per ribadire il proprio diritto a esistere e ad avere pari dignità.
Il forte vento che ha caratterizzato la giornata ha fatto garrire le bandiere delle tante organizzazioni presenti da Anffas (con rappresentate delle diverse sedi), ad Aism, dall’Unione ciechi Uici all’ente nazionale sordi (sotto il camion del palco anche gli intrepreti Lis), alla Uild, alle associazioni degli invalidi per lavoro e servizio. Nel video la testimonianza di Anna Rossi di Uildm Milano.

Un momento della manifestazione in piazza Duca d’Aosta, a destra l’interprete Lis

«Il mio è un sentimento contrastante. Mi rende felice vedere tante persone in piazza ma al tempo stesso mi procura anche tanta tristezza per il fatto che persone con gravi disabilità, che vivono quotidianamente dei disagi, debbano scendere in piazza per manifestare i loro diritti. Diritti fondamentali ancor più nel 2024» sono queste le parole di Davide Rafanelli, presidente Sla Food, malato Sla che ha parlato per Aisla. «Noi chiediamo al Consiglio Regionale, al presidente Fontana di provare a comprendere il disagio che stanno creando a tutti noi malati e a tutte le famiglie, ai caregiver. L’accesso ai fondi è un diritto che non può essere negato. Spiegare la differenza tra vivere e non vivere e questo è contestualmente inammissibile».

Volontari Sla in piazza Duca d’Aosta, al centro Davide Rafanelli

L’associazione nei giorni scorsi ha ribadito come quella che si è venuta a creare sia una situazione inaccettabile per quanti «si trovano nella cosiddetta “condizione di dipendenza vitale”» quale è quella dei malati di Sla.

Immagini e video di Antonietta Nembri

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