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L’Ok per l’espatrio lo danno le Regioni

Svolta in vista per chi vuole conservare per uso autologo il cordone del proprio figlio. Lo ha annunciato la Roccella in Commissione Affari sociali

di Sara De Carli

Ieri la Commissione Affari sociali della Camera ha proseguito l’esame delle proposte di legge sulla raccolta di sangue cordonale. Come previsto, è intervenuto il sottosegretario Eugenia Roccella.

Dal suo intervento è emerso che in Italia sono conservati circa 27.000 e che grazie alle cellule italiane sono stati effettuati circa 1.000 trapianti nel mondo. Quest’anno in Italia verranno realizzati oltre 150 trapianti utilizzando cellule cordonali rintracciate attraverso i registri, nazionale ed internazionali. Tuttavia il sottosegretario ha ricordato che una recente valutazione ha individuato in circa 90.000 il numero ottimale dei cordoni da rendere disponibili in base alla numerosità ed alle caratteristiche genetiche della popolazione italiana: alle banche italiane quindi non si chiede un aumento all’infinito del numero dei cordoni conservati, ma solo di triplicare il numero attuale.

Rispetto alla conservazione autologa avverte come sia improprio parlare di «capitali che vanno all’estero» ed indurre a ritenere che tutti i cordoni possano essere utilizzati. «Argomenti abitualmente utilizzati dalle banche private che promuovono l’uso autologo del cordone che ha avuto ed ha grande successo, anche grazie ad una comunicazione impropria, fortemente supportata da chi aveva interesse». Ricorda quindi che «non esiste una letteratura scientifica che documenti l’utilità del trapianto autologo di cordonali, né per la cura di malattie del sangue, né per altre patologie, sottolineando come, mentre le banche che conservano il sangue cordonale ad uso autologo siano private, abbiano fine di lucro e si battano per aumentare in modo indiscriminato i cordoni conservati, la rete delle banche italiane sia pubblica e non abbia fini di lucro».

 Sul piano legislativo, la Roccella fa il quadro della situazione e dà alcune notizie. Precisa che tra gli obiettivi indicati alle Regioni vi sono l’incremento del numero dei centri di prelievo, la formazione del personale ostetrico ed il migliore funzionamento delle banche cordonali. Ribadisce quindi l’opportunità di migliorare un sistema che ha prodotto strutture di grande qualità. Con particolare riferimento alla normativa di carattere nazionale, comunica che il decreto specifico per la realizzazione della rete italiana, formata attualmente da diciotto banche cordonali, previsto dalla legge quadro sul sangue, sta completando il proprio iter, affiancato da un decreto sui requisiti tecnici e strutturali delle banche, licenziato dal Ministero nel mese di luglio, approvato dalle regioni in sede tecnica ed in lista di approvazione definitiva da parte della Conferenza Stato-regioni e della firma del Ministro per l’entrata in vigore.

Preannuncia inoltre che oltre ai richiamati provvedimenti ne saranno emanati altri che il Ministero chiuderà in tempi brevi, ma che prevedono taluni passaggi successivi. Precisa che si tratta in particolare di un accordo tra lo Stato e le Regioni sulla esportazione delle cellule – la cui autorizzazione passerà dal Ministero alle Regioni, senza perdita della tracciabilità – già concordato nei contenuti e che verrà rapidamente inviato alla Conferenza e di un decreto, volto a sostituire la richiamata ordinanza del 26 febbraio 2009, dedicato a quei casi, numericamente non significativi, ma molto importanti per i pazienti, nei quali è presente in una famiglia una patologia genetica e la conservazione di cellule cordonali che potrebbe essere utile per un familiare del neonato, evidenziando che in questo caso la donazione deve essere favorita e tutelata e del tutto gratuita.

Sottolinea inoltre che la normativa vigente e quella in itinere è stata condivisa con le regioni, ed è in accordo con le indicazioni il parere degli esperti del settore – nazionali ed internazionali – e delle associazioni di donatori. Rappresenta la volontà del Governo di lavorare sulla corretta informazione, tema sul quale si registra un appoggio pieno del volontariato, anch’esso attivo nel settore, riportando ai cittadini in modo adeguato le eccellenze organizzative ed assistenziali di cui disponiamo grazie al lavoro finora svolto. Esprime infine, in presenza di un quadro normativo vigente sia nazionale che europeo articolato e di due centri nazionali attivi nel settore, pienamente riconosciuti a livello nazionale e competent authority – CNT e CNS – a livello europeo in base alle direttive europee, un forte impegno del Governo per coordinare le diverse authority operanti nel settore – ivi comprese AIFA e ISS – al fine di garantire la sicurezza e semplificare l’accesso dei pazienti, dei cittadini e degli stessi ricercatori verso queste realtà innovative.

La Commissione ha poi nominato un Comitato ristretto per lo svolgimento delle audizioni informali e rinviato ad un secondo momento la decisione di adottare un testo base o di elaborare un testo unificato.


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