Cultura
Locride in Jazz
Parte il mercoledì 13 a Roccella Jonica il festival musicale dedicato ai talenti emergenti. Da questo palcoscenico è decollata la carriera internazionale di Noa. Intervista al sindaco organizzatore, Sisinio Zito
Torna anche quest’anno il Roccella Jazz Festival, la cui 28° edizione è dedicata al centenario del terremoto di Reggio Calabria e Messina. 11 giorni, dal 13 al 23 agosto compresi, di concerti dei migliori artisti emergenti a livello mondiale, molti dei quali porteranno produzioni originali.
Per capire l’importanza della rassegna basta citare due dei tanti artisti che da questo evento sono partiti per diventare famosi a livello mondiale: Noa, la nota cantante israeliana, e il compositore nostrano Nicola Piovani, oscar per la migliore colonna sonora con “La vita è bella” di Roberto Benigni. E non è un caso, perché molte delle musiche nate o arrangiate a Roccella hanno fatto il giro del mondo.
Niente da stupirsi, quindi, se il festival sia seguito ogni anno da esperti internazionali, interessati a scoprire nuovi talenti.
Ma non tutti capiscono il valore di un evento di questo tipo, come conferma Sisinio Zito (nella foto), dal 1999 primo cittadino di Roccella Jonica e da sempre presidente dell’Associazione culturale Jonica Onlus, organizzatrice della manifestazione.
Sindaco, niente sponsor nemmeno quest’anno?
Purtroppo no. Le aziende nazionali non sono interessate. Quelle locali non capiscono l’importanza di farsi pubblicità, pensano sia soltanto beneficenza. Eppure il festival ha una valenza mondiale. Lo dico con dispiacere: non so se nel 2009 potremo riproporlo.
La scarsità dei fondi si fa sentire?
Molto. L’80% delle iniziative della zona sono finanziate dai comuni. In più per questo evento otteniamo i finanziamenti pubblici sempre all’ultimo minuto. Sappiamo a luglio, a volte ad agosto, se lo Stato ci sosterrà. È accaduto che la Regione ci negasse i soldi a pochi giorni dalla data di apertura. Per il Comune è stata una spesa notevole.
Però la gente non manca. I commercianti non potrebbero aiutarvi?
Abbiamo molti turisti, ma ricordiamoci che gli albergatori guadagnano soltanto nella stagione estiva. Ci danno una mano come possono, ma non possono sponsorizzarci, non ce la fanno. Le spese del festival si aggirano intorno al milione di euro, un po’ troppo per loro.
Che impatto ha la manifestazione sulla zona?
Sono 30 anni che con l’Associazione Jonica proponiamo iniziative culturale di questo tipo, tra concerti, rassegne cinematografiche e altro. È un modo per valorizzare il territorio.
La Locride è famosa anche per il movimento dei giovani contro la ‘ndrangheta…
Forse il festival è troppo specialistico per aver influenzato i ragazzi. Però puntare sulla cultura sta portando i frutti proprio con le nuove generazioni, più sensibili e preparate per combattere contro i fenomeni negativi della Locride.
È difficile proporre eventi come questi?
Io ho alle spalle cinque legislature in Parlamento (era nel Psi, ha avuto ruoli di governo), perciò ho una certa esperienza, che mi aiuta a superare le difficoltà. Ma mi domando: un giovane, che volesse realizzare qualcosa, come può fare? Non ci riesce. Qui manca tutto, da una grande fondazione bancaria a una mentalità industriale seria. Non lo aiuterebbe nessuno.
Una impresa impossibile, insomma?
È questo il problema. Si continua a dire che il Sud ha bisogno di gente che ha studiato, di giudici preparati, di persone con una certa cultura, pronte a combattere i mali della nostra zona. Poi, però, lasciano morire queste manifestazioni. Una contraddizione enorme.
Per saperne di più:
www.roccellajazz.net
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