Formazione

L’obesità? Negli Usa è la malattia dei poveri

Tutti i prodotti ipercalorici costano meno. Ma non solo: danno anche un maggior senso di sazietà a chi ha fame

di Gabriella Meroni

L’obesita’ e’ anche una questione di soldi. Lo sostiene Adam Drewnowski, direttore del Center for Public Health Nutrition dell’universita’ di Washington, spiegando in un articolo appena pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, che i cibi sani sono meno accessibili alle persone a basso reddito, cosicche’ queste diventano le piu’ esposte al rischio obesita’. La ragione principale del sovrappeso quindi, secondo Drewnowski, e’ che i cibi ricchi di grassi e zuccheri aggiunti, i cereali raffinati come il pane bianco, i prodotti fritti e con conservanti, cioe’ tutti i prodotti piu’ ipercalorici, costano meno. Viceversa frutta e verdura, cereali integrali, prodotti freschi, pesce hanno un prezzo piu’ alto e non sono alla portata delle famiglie con entrate ridotte. Inoltre i prodotti meno salutari spesso sono anche meno efficaci nel dare senso di sazieta’ rispetto a quelli ricchi di fibre come i cereali integrali, la frutta e la verdura. Quindi non solo chi ha minori disponibilita’ economiche tende a preferirli quando si trova di fronte agli scaffali del supermercato, osserva Drewnowski, ma ne mangia anche di piu’ per avere la percezione della sazieta’. Quindi secondo l’esperto mangiare dolci, caramelle, fritti e in generale il cibo spazzatura servito anche nei fast food non e’ una vera scelta degli habitue’ di questi prodotti, ”perche’ non si e’ poveri per scelta – dichiara Drewnowski – mentre si diventa obesi principalmente perche’ si e’ poveri”. Invece di limitarsi a promuovere una dieta sana, suggerisce Drewnowski, gli interventi governativi dovrebbero prestare maggiore attenzione al problema del costo dei prodotti piu’ salutari.


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