Dopo il Burkina Faso e la Nigeria, lo Zambia è il terzo paese africano in cui mi reco per partecipare ad una Missione di osservazione elettorale dell’Unione Europea. Come a Ouagadougou nel 2015, sono stata questo mese a Lusaka nelle vesti di capo missione, un incarico affidatomi dall’Alto Rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini. L’obiettivo della missione è di contribuire a garantire, durante le prossime elezioni presidenziali e legislative in programma l’11 agosto, lo svolgimento di un processo elettorale libero e trasparente. Poco conosciuto in Italia, lo Zambia è un importante paese dell’Africa australe, anglofono, che già può vantare una consolidata cultura democratica.
In effetti sarà la settima volta, dal 1991, che gli zambiani si recheranno alle urne per eleggere il loro Presidente e rinnovare la Camera dei Deputati. Per molti rappresentanti del corpo diplomatico che ho incontrato nella capitale Lusaka, questo è la prova della stabilità politica che lo Zambia è riuscito a conquistare dopo l’avvento della democrazia e del multipartitismo tre decenni fa. Ma come in tanti altri paesi africani, lo Zambia non può ritenersi al riparo di cadute improvvise. I recenti episodi di violenza xenofoba contro migranti africani a Lusaka simboleggiano il periodo di turbolenze che sta attraversando il paese. Non è bastata una crescita economica fortissima (del 7% tra il 2010 e il 2014) per ridurre le disuguaglianze sociali, e come ricorda la Banca Mondiale “i benefici ricavati dal PIL sono finiti nelle mani dei segmenti più ricchi delle popolazioni urbane”, in particolar modo le famiglie che controllano il mercato del rame, recentemente crollato sui mercati internazionali. Tale crollo desta non poche preoccupazioni, in quanto molte famiglie zambiane si troveranno ai margini del mercato del lavoro, in particolar modo nelle zone estrattive, senza aver altre soluzioni di ricambio. E’ anche in tal senso che le elezioni dell’11 agosto sono così importanti.
Con la Missione di osservazione elettorale che presiedo, l’Unione Europea vuole mandare un segnale importante alla leadership zambiana e oltre, convinta del fatto che la democrazia è la premessa fondante per un futuro più prospero di tutto il continente. Portare “occhi supplementari” per accompagnare ed analizzare il processo elettorale, dalla campagna dei contendenti fino al periodo post elettorale con la presentazione del rapporto finale contenente precise raccomandazioni, passando per lo spoglio, il voto ed infine la proclamazione dei risultati. Questo è un aiuto importante in difesa dei cittadini dello Zambia.
La missione impiega ingenti risorse umane per svolger questo compito di garanzia. Oltre 100 osservatori schierati, di cui 24 già attivi in tutte le province del Paese per monitorare il processo elettorale. 56 osservatori raggiungeranno lo Zambia in prossimità della data delle elezioni. Durante la missione, sarò altresì affiancata da una delegazione di colleghi europarlamentari e una delegazione di diplomatici. Gli osservatori saranno dispiegati nei seggi elettorali e nei luoghi più significativi di raccolta degli scrutini.
Il nostro lavoro non sarà solo una semplice presenza testimoniale: seguiremo e valuteremo con grande attenzione tutti gli aspetti del processo elettorale, aspetti fondamentali, come la libertà di riunione, la libertà di espressione, l’accesso ai media, il voto, il conteggio e tutti gli altri elementi relativi allo svolgimento delle elezioni. Si tratta di un lavoro difficile e complesso, ma grazie alla nostra esperienza ormai consolidata, siamo fiduciosi e pronti a garantire un’analisi oggettiva e imparziale della qualità del processo elettorale democratico al popolo zambiano.
Le prossime elezioni generali saranno un momento chiave nella storia dello Zambia e confido nel fatto che potranno essere un esempio di consolidamento democratico anche per altri paesi del continente africano. Di fronte alle crisi politiche e ai conflitti che stanno minando alcune aree di questa regione che molti considerano “il continente del futuro”, il popolo zambiano e la sua leadership hanno un’occasione straordinaria per confermare i progressi compiuti in questi ultimi decenni in termini di governance e di alternanza politica. Voglio sin da ora ringraziare la mia squadra di osservatori elettorali presenti in Zambia sin dal 29 giugno e che stanno contribuendo a garantire un processo elettorale in cui i diritti fondamentali dei cittadini zambiani devono essere tutelati. Nonostante le recenti tensioni che hanno segnato la campagna elettorale, auspico che i partiti concorrenti, con il sostegno dell’Unione Europea e dell’insieme della Comunità internazionale, diano prova di buon senso e di grande responsabilità politica per garantire elezioni libere e trasparenti.
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