Volontariato

Lo vocazione solidale di Milano in 180mila volontari

Presentato anche nel capoluogo lombardo il rapporto realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà con l’Istat, qui svolgono attività benefiche oltre 15 persone su 100 fra gli over 14 anni. Un terzo dei volontari lo fa in modo diretto al di fuori delle organizzazioni. «La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l'occupazione» ha osservato Giorgio Vittadini presidente della Fondazione

di Redazione

Con oltre 180mila volontari, Milano si conferma una città a forte vocazione solidale: svolgono attività benefiche oltre 15 persone su 100 fra gli over 14 anni. È quanto emerge dalla presentazione nel capoluogo lombardo del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà con Istat. Due terzi dei volontari milanesi operano in organizzazioni, mentre un terzo in modo diretto. I volontari sono divisi equamente fra uomini (51%) e donne (49%). La fascia di età con maggiore presenza è fra 45 a 64 anni. Due terzi dei volontari hanno un diploma di scuola superiore o la laurea. Fra le persone in buone condizioni economiche quasi una su quattro fa volontariato, ma l'impegno è forte anche fra chi ha una situazione più modesta (10%). Il 14% di chi ha un lavoro fa volontariato; il 10% fra disoccupati, pensionati e casalinghe.

Il Rapporto rivela che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. La partecipazione a programmi di formazione continua favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro, a tutte le età (0,7 su una scala da 0 a 1).

A livello nazionale – sottolinea una nota – il non profit dà un contributo vitale all'Italia: il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro (+5% rispetto al 2020).


All'incontro del 31 maggio nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria il sindaco Giuseppe Sala (nella foto) ha osservato: «Questa ricerca fotografa un aspetto della nostra città poco valorizzato, seppur fondamentale nella definizione della sua identità: Milano è da sempre una città solidale, attenta a chi ha più bisogno. Siamo felici di sapere che oltre 180mila persone fanno volontariato, ma non possiamo fermarci a questi numeri. Bisogna crescere e far crescere la cultura della solidarietà e del sostegno reciproco. Istituzioni, imprese private, Terzo Settore, cittadini devono lavorare insieme per fare meglio e di più per chi ha meno possibilità o vive in condizioni di disagio, economico e sociale, per permettere alla nostra comunità uno sviluppo e un futuro più equo e più giusto».

«La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l'occupazione», afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, «Il terzo pilastro tra Stato e mercato, la comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico».
«Intesa Sanpaolo ha sempre posto grande attenzione ai temi sociali come presupposto di crescita del Paese, attenzione rafforzata nel Piano d’Impresa con lo sviluppo di numerose iniziative concrete entro il 2025: un programma di contrasto alle povertà che, con oltre 24 milioni di interventi, è riconosciuto tra i più significativi del Paese, progetti per favorire la formazione e l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro, sostegno benefico ad organizzazioni e associazioni, finanziamenti al Terzo settore, oltre al volontariato, che coinvolge molti colleghi del Gruppo in tutta Italia. Un impegno di tale portata non sarebbe possibile senza una forte collaborazione e integrazione delle competenze con soggetti di diversa natura – istituzioni, enti non profit – il cui presupposto è la sussidiarietà, intesa come valore per la comunità e per la persona. Di particolare utilità quindi il Rapporto della Fondazione presentato oggi», ha commentato, Paolo Bonassi, Executive Director Strategic Support Intesa Sanpaolo.

«Il Rapporto Sussidiarietà e Sviluppo Sociale racconta una società segnata da crescenti disuguaglianze socio-economiche. Al contempo, evidenzia la presenza di una molteplicità di attori consapevoli del proprio ruolo per lo sviluppo di una società più equa, ambientalmente e socialmente sostenibile: fra questi, gli attori del settore privato sono chiamati ad esercitare con sempre maggiore attenzione la propria responsabilità sociale», osserva Guido Borsani, presidente Fondazione Deloitte, «La collaborazione di tutte le parti sociali rappresenta l’elemento centrale attorno al quale costruire un nuovo modello di sviluppo».

«Lo sviluppo sociale è considerato oggi, a tutti gli effetti, uno degli ambiti e quindi una delle finalità che un’azienda considera nello svolgimento della propria attività, in linea con l’approccio strategico Esg sempre più diffuso anche tra le aziende costruttrici di macchine utensili. Dunque, quella che, fino a poco tempo fa, era considerata una “semplice” buona pratica messa in atto da gran parte delle aziende del settore, per lo più PMI, legate al territorio e alla comunità di cui fanno parte, oggi è divenuta asset fondamentale per la competitività delle singole imprese e dell’intero settore»ı, ha affermato Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione.

«All'inizio degli Anni Duemila», afferma il vice presidente di Confartigianato Imprese, Eugenio Massetti, «ra vari studiosi nacque e crebbe un dibattito sul valore o meno di alcune particolarità del modello italiano: policentrismo, poliarchia, sussidiarietà. Soprattutto queste ultime due strettamente connesse, come a presentare le possibilità vere del Paese. Il Rapporto che viene presentato parla dell'economia sociale come "ecosistema". Se si va agli inviti di Papa Francesco la 'sostenibilità' nasce dall'assunzione di Relazioni che danno modo ad un soggetto di sentirsi 'in dialogo', con gli ambienti della sua vita. Anche la sussidiarietà, continua , non produce da sola "sviluppo sociale" se non connessa con la generazione di Senso nei molteplici aspetti della quotidianità; e per quanto ci riguarda saper fare associazionismo vuol dire lavorare in questa direzione. Per questo la partecipazione delle persone ad attività collettive arricchisce la loro vita. C'è la necessità di comprendere che la Sussidiarietà è un Processo, e non solo una modalità; un processo in cui nel proprio quotidiano tutti, persone, imprese e comunità, abbiano la possibilità di sperimentare Relazioni vere».

«Sono 440 i volontari di Progetto Arca impegnati nei diversi servizi dedicati al sostegno alimentare rivolto a persone fragili nelle città in cui siamo presenti in Italia: la maggior parte si concentrano a Milano, centro nevralgico della fondazione da cui nasce ogni idea e progetto. È il caso della Cucina mobile, un servizio che dalla sua nascita in piena pandemia siamo riusciti a strutturare e potenziare, distribuendo solo nell’ultimo anno 242.700 pasti in strada alle persone senza dimora, di cui oltre 100.000 a Milano. E per le famiglie in difficoltà economica i nostri volontari hanno permesso di consegnare 18.400 pacchi alimentari, di cui 7.900 a Milano. Un impegno con cui proseguiamo anche questo anno», afferma Aberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.

«Cultura della sussidiarietà e modelli di amministrazione condivisa dei beni comuni hanno come presupposto una adeguata dotazione di capitale sociale. E la dotazione di capitale sociale – secondo le forme, in particolare, del tessuto di relazioni cooperative tra iniziativa organizzata dei privati e funzione pubblica – si è rivelata determinante per la tenuta del nostro Paese nel tempo della pandemia e per la sua resilienza», sostiene Luigi Taranto, segretario generale Confcommercio.

In apertura i partecipanti all'incontro, foto da ufficio stampa

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