Non profit
Lo sport sociale vuol andare in meta
In occasione dell’assemblea nazionale congressuale dell’Unione italiana sport per tutti - Uisp che ha come slogan “Marcare la meta”, in programma a Tivoli (Roma) dal 10 al 12 marzo, il presidente nazionale anticipa a VITA alcuni tra i principali temi di confronto
"Marcare la meta", questo lo slogan scelto per assemblea nazionale congressuale dell’Unione italiana sport per tutti – Uisp in programma da venerdì 10 a domenica 12 marzo a Tivoli (Roma).
In vista di questo momento di confronto ed approfondimento per oltre 200 delegati, in rappresentanza della capillare rete associativa dello sport per tutti, che torna ad incontrarsi in presenza dopo le restrizioni pandemiche il presidente nazionale Tiziano Pesce anticipa, nell'intervento che segue, alcuni dei temi principali che saranno dibattutti e sui quali si animerà il confronto.
Sopra il manifesto dell'assemblea – sotto il presidente TIziano Pesce
Oltre all’importanza del confronto interno, a due anni dal Congresso elettivo, avremo la preziosa possibilità di dialogare con i massimi esponenti del sistema istituzionale, del sistema sportivo e del Terzo settore del Paese. Sarà un'occasione per ribadire quanto lo sport sociale e per tutti abbia bisogno di un pieno e concreto riconoscimento. Mai come in questi mesi siamo impegnati in tutti i tavoli della rappresentanza sociale e istituzionale per valorizzare significativamente l’associazionismo sportivo di base e l'impatto prodotto sul benessere delle persone e sulla qualità della vita, sulla crescita dei giovani e sull’invecchiamento attivo, sulla sostenibilità economica ed ambientale delle nostre comunità. Il valore generato dallo sport è pari al 1,37% del Pil italiano. Inoltre, lo sport garantisce 420mila occupati (fonte: Istituto per il Credito Sportivo 2022). Qui dentro c’è anche il valore generato dallo sport sociale e per tutti in Italia, assolutamente non trascurabile, un fenomeno che contribuisce a mutare i consumi e consolidare stili di vita attivi.
Ecco perché parliamo di "Transizione sportiva e Terzo settore", che sarà un po’ il filo conduttore della tre giorni di Tivoli. Dopo il lungo periodo della pandemia si sono aggiunte ulteriori e pesantissime emergenze, le crisi energetiche ed ambientali. Per questo è oggi importante saper leggere i bisogni dell’associazionismo sportivo di base e trasformarli in domande per il sistema politico e per i decisori pubblici, continuando ad impegnarci verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 alla quale scegliemmo da subito di aderire e di esserne parte attiva.
Oggi lo sport sociale è trasversale ad una serie di politiche pubbliche in quanto interessa salute, diritti, educazione, inclusione, mobilità e sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana, uguaglianza di generi, beni comuni, sviluppo economico ed occupazionale. Per questo è importante proseguire nel percorso di emancipazione dello sport di promozione sociale avviato dalla riforma, che vada oltre le disuguaglianze esistenti all’interno del sistema sportivo tradizionale. L’Uisp continuerà ad impegnarsi con tutte le proprie energie per affermarsi sempre più come corpo intermedio credibile ed affidabile, capace di stare a pieno titolo e con pari dignità nella vasta galassia del Terzo settore del Paese. Ci sentiamo un soggetto generativo, protagonista del processo in corso di trasformazione, da welfare di protezione a welfare di prevenzione, di promozione dei diritti e dell’inclusione, nel pieno solco delle responsabilità e delle opportunità che il Codice del Terzo Settore ci affida, attorno alle nostre azioni quotidiana di interesse generale. L’Uisp, oggi come nel corso dei suoi 75 anni di storia, afferma l’assoluto bisogno di corpi intermedi, aggregatori sociali, impegnati ogni giorno per arginare solitudine e paure, per dare risposte tangibili a chi chiede diritti e alle persone che vivono sulla propria pelle la fragilità, la solitudine, l’incertezza nel futuro. Fare esperienza di vita associativa nelle associazioni e nelle società sportive di base genera nuovo protagonismo sociale per tutti e tutte, a cominciare da coloro che nelle periferie patiscono di più la frantumazione sociale e le disuguaglianze. Come? Attraverso un linguaggio popolare e familiare anche tra i giovani, come quello dello sport e grazie a innovativi modelli organizzativi che combattono la disgregazione e creano opportunità concrete di coesione sociale.
In questi mesi, all’interno dei percorsi attuativi delle riforme dello sport e del terzo settore, stiamo continuando a portare avanti una proficua interlocuzione con il ministro Abodi e con la vice ministro Bellucci per l’armonizzazione legislativa fra le due riforme, per la loro semplificazione, laddove possibile, con una grande attenzione alla prossima entrata in vigore del decreto sul lavoro sportivo. L'Uisp chiede da tempo le giuste tutele previdenziali ed assistenziali per lavoratrici e lavoratori ma, al tempo stesso, la necessaria sostenibilità economica per le associazioni e le società sportive di base. In questo momento, sia il dicastero per lo Sport e i Giovani, sia quello del Lavoro e delle Politiche sociali, stanno mettendo molta attenzione a questo percorso, ascoltando organismi sportivi, parti sociali, sindacati. Contiamo quindi che nelle prossime settimane si possa fare tutti assieme un ulteriore sforzo migliorativo e di accompagnamento di questo decreto.
*presidente nazionale Uisp
Tutte le immagini da Ufficio stampa
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