Salute

Lo sport salva la vita, in bicicletta con il fiato “corto” e i campioni di ciclismo

Si chiude il 5 ottobre la corsa internazionale con atleti, pazienti, pneumologi e fisioterapisti. Si tratta del TourBpco, ovvero del tour con persone affette da broncopneumatia cronica ostruttiva-Bpco, malattia dell’apparato respiratorio. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sottolineare l’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione della patologia. L’ex campione di ciclismo Claudio Chiappucci protagonista di alcune tappe e di un film sulla scalata dello Stelvio

di Antonietta Nembri

La broncopneumatia cronica ostruttiva (Bpco) è una malattia di cui si parla poco, ma che colpisce sempre più persone in tutto il mondo. Per l’Oms è una delle emergenze a livello globale: è la terza causa di morte dopo patologie cardiovascolari e tumori, e la quinta causa di disabilità.

Per diffondere l’importanza di conoscere, prevenire e gestire al meglio questa malattia che colpisce i polmoni, da ormai cinque anni O2&Cie Urgence Bpco, associazione francese di pazienti, organizza “TourBpco sous assistance respiratoire”, una corsa ciclistica a cui partecipano anche i pazienti che hanno bisogno di assistenza respiratoria. 

La corsa di quest’anno, che si chiude giovedì 5 ottobre, si è tenuta su diversi percorsi in Francia e in Svizzera ed è stata organizzata anche grazie a partner come Sitex-Vivisol, fornitore di assistenza sanitaria a domicilio.

La tappa del 20 settembre scorso tra Svizzera e Francia

30 milioni di europei, 3,5 in Italia

A livello europeo la Bpco colpisce oltre 30 milioni di persone, di queste oltre 3,5 milioni in Italia. Si tratta – spiega una nota – di una malattia cronica dell’apparato respiratorio caratterizzata da alterazioni a livello dei bronchi (bronchite) e degli alveoli (enfisema) con conseguente ostruzione irreversibile e spesso progressiva delle vie respiratorie. 

Nei Paesi industrializzati i principali fattori di rischio sono il fumo di tabacco, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale a fumi e polveri. Chi ne soffre presenta fiato corto, tosse, catarro, frequenti infezioni respiratorie, oltre ad avere una aspettativa di vita decisamente ridotta. In queste condizioni anche semplici attività come camminare o fare le scale diventano impegnative. 

Il ruolo dell’attività fisica

Eppure, l’attività fisica può giocare un ruolo fondamentale sia nella prevenzione sia nella gestione della malattia. «È importante che i giovani sappiano che mantenersi in forma e attivi, senza fumare, riduce il rischio di sviluppare questa malattia. Ma anche una volta ricevuta la diagnosi, l’attività fisica – anche se moderata – può aiutare a rallentare la progressione della malattia e a migliorare la qualità di vita dei pazienti», spiega Riccardo Drigo, ex primario di pneumologia dell’ospedale di Montebelluna Terme.

È il caso di Philippe Poncet, leader dell’associazione O2&Cie Urgence Bpco che corre con assistenza respiratoria. Al suo fianco molti ciclisti di fama internazionale fra i quali Claudio Chiappucci, l’ex campione italiano, due volte secondo al Tour de France e al Giro d’Italia: con Poncet, Chiappucci ha corso la tappa tra Saint-Lary-Soulan e Lourdes, che comprende la salita del Col d’Aspin, passo di prima categoria del Tour de France e i suoi interminabili 12 chilometri; e la tappa fra Aigle e Annemasse, un percorso di circa 100 chilometri fra Svizzera a Francia. 

La salita dello Stelvio in un film

L’anno scorso Chiappucci aveva affrontato con Poncet il passo dello Stelvio a 2800 metri di quota. Un’ascesa raccontata nel film: La Bpco, l’ultima ascesa.

Il film è in francese

«Sono orgoglioso di poter contribuire a diffondere le giuste informazioni su questa malattia e far capire come lo sport possa fare la sua parte per aiutare questi pazienti. Philippe Poncet è un esempio di determinazione ed è stato capace di costruire intorno alla malattia una corsa ciclistica di tutto rispetto», ha affermato Chiappucci. Con il campione italiano partecipa alla corsa di sensibilizzazione anche l’irlandese Stephen Roche, vincitore nello stesso anno, il 1987, del Tour de France, del Giro d’Italia e del Campionati del mondo di ciclismo, nonché quattro volte vincitore del Tour de Romandie.

 «Lo scopo della Bpco O2&Cie Urgence è quello di rendere tutti consapevoli che lo sport fin dalla tenera età, il mantenimento di una condizione fisica a lungo termine in età adulta e il ricondizionamento fisico in caso di collasso dell’apparato fisiologico – qualunque sia la malattia – e dell’apparato respiratorio in particolare, sono un obbligo e una sicurezza per tutti», ha spiegato Philippe Poncet.

Claudio Chiappucci (secondo da dx) con i rappresentanti dell’associazione O2&Cie

Christian Quaggia, Corporate Marketing Director di Vivisol, infine, ha dichiarato: «La nostra mission è quella di far vivere il paziente al meglio, di offrire un’assistenza globale, che non lo limiti e che gli consenta di gestire la sua malattia a casa come fuori. Per questo siamo felici di offrire il nostro contributo alla O2&Cie Urgence Bpco fornendo l’assistenza respiratoria a Philippe Poncet».

Nell’immagine in apertura Claudio Chiappucci, al centro con Philippe Poncet – tutte le foto da ufficio stampa

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.