Famiglia

Lo sport per tutti espugna il Coni

Nuove Federazioni,incompatibilità tra cariche politiche e sportive e, soprattutto, una presenza nel Consiglio nazionale: le associazioni danno un giudizio positivo.

di Pasquale Coccia

Accuse esagerate, minacce di referundum, strumentalizzazioni per tenere il Comitato olimpico in uno status permanente di repubblica indipendente da tutti. Il vespaio di polemiche sollevato dai rappresentanti di alcuni partiti dell?opposizione, come Forza Italia e Alleanza Nazionale, in seguito all?approvazione del decreto Melandri sul riordino del Coni, è considerato incomprensibile dalle principali organizzazioni impegnate nella promozione dello sport sociale, le quali rappresentano circa 4 milioni di cittadini, e che da anni chiedono una riforma del sistema sportivo italiano istituito da una legge del 1942 e mai modificato.
«Esprimiamo un giudizio positivo sul decreto che riordina il Coni. Rappresenta un piccolo, ma significativo passo avanti, perché sposta l?asse di un organismo che per 50 anni ha registrato ritardi, senza tener conto di nuove realtà sportive emergenti, e soprattutto apporta modifiche tali da spingere il Coni sui binari di un cambiamento degli organismi rappresentativi e questo scombussola i vecchi giochi di potere», afferma Donato Mosella presidente nazionale del Centro sportivo Italiano (Csi). «Le polemiche finiscono per difendere gli interessi di bottega del Coni e ritardare i cambiamenti» ,afferma senza mezzi termini il presidente del Csi. Più moderato Franco Ascani dell?Associazione italiana cultura e sport(Aics) , altro ente di promozione sportiva : «Questo decreto rappresenta solo l?avvio di un processo di rifondazione dello sport italiano,che deve coinvolgere tutte le componenti del movimento sportivo, comprese le associazioni impegnate nella promozione dello sport sociale, per le quali si prevede un ruolo nel Comitato nazionale dello sport per tutti, che resterà sotto l?egida del Coni. Una soluzione transitoria, attendiamo una legge dello Stato sullo sport sociale».
Nicola Porro presidente dell?Unione italiana sport per tutti(Uisp) è più realista: «Il decreto Melandri è il prodotto di un compromesso di pressioni provenienti da più parti, ma ha il pregio di rompere la continuità di un sistema sportivo che si protrae da circa 60 anni, perciò rappresenta il primo timido passo verso un processo di rinnovamento di tutto lo sport italiano e non solo del Coni. Le polemiche vengono alimentate da coloro che per decenni hanno favorito voti di scambio tra il Coni e i partiti per ragioni di convenienza, coprendo il doppio ruolo di presidenti federali e parlamentari, ma il decreto prevede l?incompatibilità tra le cariche sportive e quelle politiche e questo sottrae al Coni la rappresentanza politica in Parlamento».
Ma quali sono le principali novità previste dal decreto di riordino del Comitato olimpico? «Il nuovo Statuto del Coni, dovrà cancellare entro 180 giorni l?anomalia costituita dalle federazioni poco rappresentative sul piano sportivo, che siedono nel Consiglio nazionale, la cui rappresentanza fu decisa a tavolino nel 1942, quando fu istituito il Comitato olimpico», afferma Cerulli Irelli dei Popolari presidente della commissione. Il Coni traccerà in piena autonomia la mappa delle future Federazioni, ma nella scelta dovrà seguire i criteri della rappresentanza sportiva reale, dettata dal numero degli iscritti e dalla rilevanza delle manifestazioni promosse.«Alcuni sport atipici non hanno motivo di essere ai vertici e decidere come altre Federazioni le sorti dello sport nazionale, come la Federazione cronometristi o la Federcaccia», conclude Cerulli Irelli. L?Italia è l?unico Paese al mondo ad avere la Federazione dei cronometristi, che riceve dal Coni un contributo annuo di circa 4 miliardi e mezzo, mentre la Federazione dei cacciatori riceve 6 miliardi di finanziamenti.
Novità nel massimo organo decisionale del Coni si registrano per quanto lo sport sociale. L?istituzione del Comitato nazionale sport per tutti, all?interno del quale vi saranno gli organismi rappresentativi delle associazioni sportive, della scuola, dello sport dei disabili, avrà un proprio rappresentante nel Consiglio nazionale con diritto di voto riguardo alle decisioni in merito, e sarà finanziato dal Coni. «È una scelta che consente alle organizzazioni impegnate nella promozione dello sport per tutti di mettere un piede nel Coni, in attesa di una vera riforma dello sport che legittimi di più questo settore», conclude il deputato Paolo Giaretta, relatore della Commissione parlamentare consultiva in merito al decreto legislativo di riordino del Comitato olimpico.

Ecco come cambia e come funzionerà

Ecco le novita del decreto di riordino del Coni
ORGANI DIRETTIVI:
Consiglio nazionale, Giunta nazionale (ex Giunta esecutiva), Presidente, Collegio dei revisori, Comitato sport per tutti. Abolita la figura del Segretario generale. Presidente e Giunta possono restare in carica al massimo per 8 anni (due mandati).
FEDERAZIONI: diventeranno associazioni.
ATLETI E TECNICI: in Consiglio nazionale in misura non inferiore al 30% dei presidenti delle Federazioni. In Giunta anche 10 rappresentanti non presidenti delle Federazioni.
PRESIDENTE: per concorrere alla presidenza basta essere tesserati da almeno 2 anni oppure essere stati tesserati di una federazione sportiva.
ALTRI INCARICHI: il decreto sancisce l?incompatibilità tra cariche politiche e incarico nel Coni.

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