Cultura

Lo sport di base dal papa: “Francesco è il nostro capitano”

Alla vigilia del 70esimo compleanno, il Centro sportivo italiano si stringe attorno al papa in una grande manifestazione in piazza san Pietro. Il presidente Massimo Achini: "Facciamo il tifo per lui, e gli chiederemo di incoraggiarci nella nostra opera educativa".

di Gabriella Meroni

Non è la prima volta che incontra il papa, ma questo sabato Massimo Achini, presidente del Centro Sportivo italiano, lo attende con particolare emozione. Perché proprio il 7 giugno il Csi celebrerà in piazza San Pietro il 70° di fondazione, alla presenza del “padrone di casa” papa Francesco e di tutte le società sportive di base, di ogni Federazione, Ente di promozione o altra sigla associativa. Lo scenario sarà speciale, con tanto di “villaggio dello sport” allestito in via della Conciliazione con due campi da volley, uno di basket e di calcio a 5, dove si svolgeranno tornei nelle varie specialità, fino a sera.

Presidente Achini, per celebrare i vostri primi 70 anni avete fatto le cose in grande… come è nata l'idea?

Stavamo pensando da tempo a come celebrare questa ricorrenza in modo non formale, ma significativo. E vista la grande passione del pontefice per lo sport, in particolare per il calcio, e insieme per l'educazione dei giovani, ci è venuta questa idea un po' folle: portare da Francesco tutte le società sportive di base italiane, non solo le nostre, per fare festa insieme.

Come l'hanno presa dalle parti del Vaticano?

Benissimo, c'è stata un'adesione entusiasta. E così saremo in oltre 50mila “cuori sportivi”, come amiamo chiamarli noi, a fare festa insieme al nostro capitano, che è proprio Papa Francesco.

Quali sono le ragioni profonde che vi porteranno in piazza sabato prossimo?

Innanzitutto tre: primo, ascoltare le parole del papa per essere confermati nel nostro impegno educativo a favore di migliaia e migliaia di giovani; secondo, accendere i riflettori sul nostro mondo, per dire a tutti che lo sport vero non è quello delle tifoserie scatenate e degli scontri di piazza; terzo, ma non meno importante, per fare il tifo per il papa e dirgli che può contare sempre su di noi.

Alla manifestazione sarete accompagnati da tanti campioni dello sport agonistico. Ci può dire chi?

Sono davvero tanti, di ieri e di oggi: cito tra gli altri Massimiliano Rosolino, Andrea Zorzi, Gianni Rivera, Pierluigi Marzorati, Dino Meneghin, Sara Simeoni, Davide Cassani, Francesco Moser… e poi ancora i nostri amici e stelle della ginnastica Igor Cassina e Fabrizia D’Ottavio, Lelia Bellesini, pluricampionessa di Special Olympics, e Arturo Mariani, calciatore della Nazionale Amputati CSI. Comunque per una volta i campioni non saranno le star ma semplicemente sosterranno i giovani e li incoraggeranno con il loro esempio positivo.

Il Csi è alla vigilia di un periodo importante, quello degli oratori estivi, che vede migliaia e migliaia di volontari impegnati nell'educazione del giovani attraverso lo sport…

Per noi la questione educativa è la più importante. Siamo convinti che educare attraverso lo sport non solo è possibile, ma anche necessario, e ha ricadute positive in ogni ambito della vita dei ragazzi. Gli oratori sono l'alveo naturale di questa educazione, e lo sport in oratorio rappresenta qualcosa di straordinariamente importante e significativo per il sistema sportivo ed educativo del Paese. Ecco perché non può e non deve restare confinato nel sottoscala o guardato solo con simpatia, ma essere preso sul serio, sostenuto e valorizzato da tutti quelli che hanno responsabilità in ambito ecclesiale, sportivo e istituzionale. Andiamo dal papa anche per dire questo.


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