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Lo spettacolo antirazzista dei giornalisti tedeschi

In una crescente atmosfera di sentimenti anti-islamici, un gruppo di giornalisti tedeschi, di origine mediorientale, ironizza sull’intolleranza, mettendo in scena un spettacolo che racconta i messaggi razziste ricevuti, deridendoli e smontando gli stereotipi sull’Islam e l’immigrazione

di Ottavia Spaggiari

Si chiama Hate Poetry, Poesia dell’Odio, lo spettacolo tutto esaurito che sta girando la Germania, mettendo ironicamente a nudo il crescente sentimento antislamico che sta emergendo nel Paese. Sul palco nessun attore professionista, ma un gruppo di giornalisti, tutti cittadini tedeschi, figli e nipoti di immigrati provenienti dal Medio Oriente, che hanno sperimentato in prima persona l’intolleranza antislamica. “Vogliamo essere informati da compatrioti preparati non da stranieri.” Sul palco Yassin Musharbash, giornalista tedesco di origini giordane, tra i protagonisti dello spettacolo, legge un’e-mail arrivata al direttore del suo giornale, lo Zeit, uno dei più importanti settimanali del Paese, di cui lui è una delle penne di punta. “Musharbash è un islamista secretamente coinvolto nella jihad”, continua leggendo l’e-mail con un tono ironico che fa scoppiare a ridere il pubblico, “E’ evidente he sta cercando di indebolire le forze dell' Occidente dall’interno.”

Portando a teatro la propria esperienza, la compagni di Hate Poetry gioca smonta stereotipi e i pregiudizi sul mondo islamico, e sulla quotidianità degli oltre 4 milioni di musulmani che vivono in Germania. “Veniamo offesi e criticati non per quello che scriviamo ma per chi siamo, o per quello che le persone credono che siamo.” Ha spiegato Musharbash all’Associated Press. “Evidentemente ci sono alcune persone là fuori che hanno un grosso problema con i giornalisti che portano nomi mediorientali e scrivono per testate tedesche”.

Su una popolazione di 80 milioni di persone, sono circa 15 milioni ad avere origini straniere. Negli ultimi mesi la Germania ha registrato un aumento dei sentimenti di intolleranza, che hanno preso corpo in vere e proprie manifestazioni di piazza, come quelle di Dresda, in cui migliaia di persone hanno protestato contro la supposta islamizzazione dell’Europa. E se gli attentati estremisti in Francia e Danimarca dell’inizio dell’anno hanno riscaldato i sentimenti anti-islam, in realtà il sentimento di intolleranza percepito dai giornalisti tedeschi non è cosa recente.

La giornalista Ebu Trasdemir ha infatti creato lo spettacolo tre anni fa, dopo aver letto un’e-mail di insulti arrivata ad una collega, anche lei di seconda generazione. “Abbiamo segnato gli errori di spelling e grammatica con una penna rossa virtuale e poi ci siamo chieste, perché non farlo in pubblico, su un palco?”

E’ così che è nato Hate Poetry. I giornalisti non condividono le e-mail d’odio solo per sconvolgere il pubblico, ma anche per intrattenere e Musharbash spiega che in realtà è impossibile delineare il profilo preciso di chi scrive questo tipo di e-mail: “Ne riceviamo da studenti, insegnanti e professori, tedeschi, tedeschi di origine turca, curdi, nazi, persone che si dichiarano di sinistra, cristiani e atei, letteralmente da chiunque.”

E come in tutto il teatro, nello spettacolo c’è una grande componente catartica, uno strumento di liberazione che permette davvero di mettere a nudo l’odio. “E’ come rilanciare in orbita tutto questo odio,” spiega Musharbash. “Ci divertiamo moltissimo e ci viene dimostrata molta solidarietà, il che è meraviglioso.”

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