Entro fine 2010, India e Ue dovrebbero firmare un accordo di libero scambio. La Commissione europea chiede a New Delhi di adottare una misura legislativa micidiale per l’industria farmaceutica locale: l’esclusività dei dati, che costringe a test clinici molto più severi degli attuali. Se venisse introdotta in India, le aziende produttrici attuali sarebbero costrette a ripetere i test sui farmaci già approvati. Per quelle che vogliono mettersi sul mercato i tempi si allungano: ci vorranno tra i cinque e i nove anni prima di ottenere dall’organo indiano di competenza l’autorizzazione alla commercializzazione. In sostanza il rischio è che si vada al blocco della produzione, togliendo dal mercato i generici indiani, cioè quelli a prezzo più accessibile.
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